Da Draghi 500 mld alle banche Ma le Borse non si scaldano
Arriva una boccata di ossigeno per le banche europee. La Bce ha messo a disposizione degli istituti del vecchio continente una quantità illimitata di denaro attraverso un prestito pronti contro termine a tre anni con un tasso dell'1 per cento. Le stime iniziali parlavano di un ammontare complessivo del prestito intorno ai 300 miliardi di euro, cifra che è poi lievitata fino a quasi 500 miliardi: la Banca centrale europea ha messo sul piatto 489,191 miliardi, coprendo tutte le 523 richieste arrivate dalle banche. I principali istituti di credito italiani hanno offerto 50 miliardi di bond garantiti dallo stato. Borse giù - L'iniziativa ha inizialmente portato un briciolo di euforia sui mercati, che è però subito sparita. Il tentativo di contrastare la stretta del credito operato dall'Eurotower non ha convinto i listini: Piazza Affari saliva di quasi due punti ed è poi passata in passivo. Intorno alle 15 sia l'All Share sia il Ftse Mib di Milano perdevano 0,37 punti percentuali. In passivo anche le altre principali piazze europee: Londra lasciava lo 0,55%, Francoforte lo 0,30% e Parigi lo 0,45 per cento. Schizzava anche lo spread, il differenziale tra i titoli di Stato italiani e il bund tedesco di riferimento: dopo essere sceso intorno a quota 450 era risalito fino alla soglia dei 500 punti base. Altre cattive notizie sono arrivate dall'Istat: nel terzo trimestre dell'anno il Pil si è ridotto dello 0,2 per cento (leggi l'approfondimento). Gli istituti italiani - Nel dettaglio, sono quattordici le banche italiane che hanno emesso bond con la garanzia dello Stato, per un importo totale di 40 miliardi di euro. Gli istituti hanno ottenuto l'ammissione alla quotazione al Mot - Mercato telematico delle obbligazioni. Le obbligazioni garantite dallo Stato, secondo quanto è stato previsto dalla manovra, sono state utilizzate come collaterale per ottenere i finanziamenti della Bce. Intesa Sanpaolo ha emesso un'obbligazione per 12 miliardi, Mps per 10 miliardi, Unicredit per 7,5 miliardi, Banco Popolare per 3 miliardi, Popolare Vicenza per 1,5 miliardi, Carige per 1,3 miliardi, Dexia Crediop per 1,05 miliardi, Popolare Sondrio per 1 miliardo, Credem per 800 milioni, Bper per 750 milioni, Icrrea Bancaimpresa per 650 milioni, Creval per 500 milioni, Iccrea per 290 milioni, Banca Etruria per 100 milioni.