Facci In casa ho libri, film e musica pericolosi. Vi spiego perché dovete arrestare anche me
Lasciamo anche perdere le speculazioni politiche sul razzismo: limitiamoci a dire che se un giorno perquisissero per esempio casa mia - deduco - mi sbatterebbero dentro a vita. Sì, perché troverebbero roba pazzesca: soprattutto se confrontata coi «gravi indizi» reperiti a casa di Gianluca Casseri, il folle xenofobo che a Firenze ha ucciso due senegalesi a pistolettate. Cioè: non bastava soffermarsi sui suoi scritti e sui farmaci che pigliava, naturalmente sulla pistola che aveva: perché se possedeva dei libri di Tolkien (quello del signore degli Anelli) qualcosa vorrà dire, se ha guardato e riguardato un dvd dell'Ispettore Callaghan (uno solo tra i cinque sequel) è chiaro che stava per sparare. I giornali sono stati lapidari. Interessante questo funzionalismo che si vorrebbe figlio di Spencer e Durkheim e che invece è figlio dei troppi talkshow, delle istruttorie in diretta, dei criminologi che s'azzuffano a colpi di dietrologie strampalate. Ecco, mi consegno a polsi giunti alla polizia: perché ho in casa fumetti splatter, libri devianti, dischi pericolosi, almeno 15 film di Clint Eastwood, l'intero decalogo di Kieslowski e addirittura due libri di Mario Giordano. Sedia elettrica. Anche se mi sentirei veramente pericoloso, per il mio prossimo, solo se uscissi di casa dopo aver visto Pomeriggio Cinque. di Filippo Facci