Maroni chiude la porta al Pdl: "Stop all'alleanza con Silvio"
Non ha dubbi roberto Maroni: "Lo scenario è cambiato". Lo ripete in ogni occasione possibile. E lo scenario è cambiato davvero: la Lega Nord, ora, è all'opposizione e mette in serio dubbio la storica alleanza con il Pdl e con Silvio Berlusconi. "Perché se lo scenario è cambiato - chiosa l'ex ministro dell'Interno - anche la Lega deve cambiare pelle. Ci vuole la Lega 2.0...". Ma gli scenari cambiano anche all'interno del Carroccio stesso, che già negli ultimi mesi di vita dell'ultimo governo del Cavaliere - tra scontri interni e lotte per la leadership - ha conosciuto uno dei periodi più bui della sua storia. Maroni chiude a Silvio - E così, se a Roma risulta tutto semplice - opposizione dura, pura e rumorosa contro il governo di Mario Monti e delle tasse - il discorso si complica salendo al nord, nell'asse che unisce Gemonio e Arcore, le due roccaforte rispettivamente di Umberto Bossi e Silvio Berlusconi. Se il Senatùr infatti, nonostante le parole di fuoco, è in costante contatto con il Cavaliere (i due già discorrono di scenari elettorali e di alleanze), Bobo Maroni non è sulla stessa linea. Le sue frasi sono dure quanto quelle di Bossi, ma con Berlusconi non vuole ricucire: "Il Pdl ha scelto un'altra strada, il rapporto è interrotto. Non sono d'accordo con chi dice che la Lega da sola perde al Nord". La base - Anche all'interno del Carroccio, insomma, si profila uno scontro, quello scontro che già era montato nell'ultimo periodo: quello tra il grande padre del movimento, Bossi, e quello con l'uomo più forte del Carroccio, Maroni, cui la base guarda con grande fiducia. E infatti l'agenda dell'ex titolare del Viminale è fitta d'impegni, tra incontri con gli imprenditori dissanguati dalle tasse e con militanti delusi. E oggi, per riconquistare o farsi seguire dalla base verde, chiudere la porta a Berlusconi è una buona strada...