Rissa alla Camera su fiducia e Fini
Il Governo ha posto la fiducia in aula alla Camera sul testo della manovra uscito dalle Commissioni Bilancio e Finanze della Camera. Lo ha dichiarato in aula il ministro per i Rapporti con il Parlamento Giarda. Ma mentre il ministro pronunciava in aula a Montecitorio la formula rituale "pongo la questione di fiducia così come approvato dal Consiglio dei ministri" sulla manovra, i deputati leghisti hanno intonato i cori "Vergogna, Vergogna". La protesta leghista E' stata una seduta a dir poco movimentata quella che si è svolta questa mattina a Montecitorio. All’attacco di nuovo la truppa di deputati leghisti, già ieri protagonisti della protesta in Senato. I leghisti hanno prima chiesto il voto sul processo verbale, rallentando i lavori dell’aula. Poi sono passati alla fase della protesta più attiva, esponendo cartelli con su scritto "No Ici". I due deputati protagonisti della protesta sono stati espulsi da Gianfranco Fini. Subito dopo, nel momento in cui il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda ha posto la fiducia, hanno intonato cori 'vergogna vergognà. Proteste anche da Domenico Scilipoti, l’ex parlamentare dei Responsabilì strenuo oppositore del governo Monti, più volte ripreso dallo stesso Fini. "Si calmi", ha detto il presidente della Camera rivolgendosi al deputato. Insulti a Fini - Ma questa mattina, a Montecitorio, è toccato anche a Gianfranco Fini prendersi gli insulti, deputato leghista Pini gli si è rivolto dandogli del lei: "La sua arroganza non ha limiti. Lei è un cialtrone", gli ha detto il deputato del Carroccio che, poco prima, aveva richiamato l’attenzione del presidente della Camera sul suo intervento. Guarda il video su LiberoTv: Leghista insulta Fini "Cialtrone" Il commento di Giarda "Non è una cosa divertente", ha commentato Giarda uscendo dall’aula e riferendosi alla bagarre sollevata dai leghisti. La seduta dell’aula, inizierà domani mattina alle ore 9. Seguiranno le dichiarazioni sul voto di fiducia e il voto. Nel tardo pomeriggio sono previste le dichiarazioni di voto e il voto finale sul provvedimento che tornerà al Senato per il via libera definitivo.