La ragazzina del finto stupro: scusatemi, l'ho fatto per amore
"Chiedo scusa a tutti e soprattutto ai bambini del campo. Chiedo scusa a tutta la gente del quartiere per la rabbia che ha suscitato la mia bugia La colpa è solo mia e chiedo scusa anche al ragazzo che sabato pomeriggio era con me e che ho coinvolto. Vorrei soltanto poter dimenticare". in un'intervista alla Stampa la ragazza spiega: "Mi sono vista col mio ragazzo. Abbiamo fatto l'amore. Per me era la prima volta. Quando ho visto il sangue mi sono spaventata. Avevo i vestiti sporchi, anche lui era spavantato non aveva mai visto una scena del genere. Sono entrata nel panico. Avevo paura che i miei genitori scoprissero tutto e mi punissero. Mentre tornavo a casa ho visto mio fratello in lontananza e mi sono inventata la storia della violenz"a. LA ragazzina 16enne ha messo nero su bianco i suoi sensi di colpa. Una bugia la sua - l'accusa di uno stupro mai subito da parte di due rom - che ha scatenato la rabbia violenta di almeno 500 persone che hanno dato fuoco alle baracche di un campo nomani a Torino. Sulla vicenda è intervenuta il ministro Annamaria Cancellieri: «Nulla può giustificare la violenza». Le forze dell'ordine hanno arrestato due uomini di 52 e 20 anni. Le parole del ministro - "Non si fa giustizia da soli. E, nel caso dell'assalto al campo rom di Torino, è un'ingiustizia fatta da soli. Nulla, neppure la rabbia, l'emarginazione, i pregiudizi, possono giustificare episodi come quello che è successo sabato sera alle Vallette". Giudica così il ministro Cancellieri quanto accaduto tra sabato e domenica a Torino. E aggiunge: "A nessuno deve passare per la testa che i problemi si risolvono con la violenza. Meno che mai con la violenza nei confronti del diverso, dello straniero. Torino è la città che, da sempre, ha dato esempio concreto di convivenza civile che non si identifica in quel manipolo che ha incendiato la casa dei rom". Le indagini - Una vicenda dai contorni oscuri, su cui sono in corso le indagini che si stanno concentrando nell'ambito della squadra di calcio cittadina, la Juventus. Poco prima dell'assalto infatti è circolato un volantino prodotto da uno dei gruppi di tifosi bianconeri. "Adesso basta, ripuliamo la Continassa" era stato infilato nelle buche delle lettere dei condomini della zona in cui risiede la sedicenne che si è inventata lo stupro da parte di due dei rom residenti nell'area. I nomadi erano scappati poco prima del raid. Almeno due baracche sono andate distrutte.