Sistemate La Fornero, ministra casa e Lavoro La sua famiglia lavora tutta all'Università
La ministra del Welfare Elsa Fornero è così ligia al dovere, così devota alla nazione che si porta il lavoro a casa. Suo marito, il professor Mario Deaglio, non ne voleva proprio sapere, tanto che nei giorni scorsi lei stessa ha dichiarato ai giornali: «Ha origini borghesi, non si capacitava che potessi invitare Mario Monti a cena in cucina o parlargli mentre giravo il risotto». Dunque i coniugi Fornero sono costretti a parlarsi a mezzo Stampa, cioè il giornale diretto da Mario Calabresi. Deaglio, infatti è uno degli editorialisti più apprezzati del quotidiano torinese e, guarda un po’, si occupa proprio di economia. Motivo per cui si trova nell’imbarazzante situazione di dover commentare le misure del governo di cui la sua consorte è parte fondamentale. Per esempio, ieri ha dovuto notare, in prima pagina, che «il “fronte italiano” di questa terribile crisi finanziaria mondiale si è, almeno temporaneamente, chiuso con la firma da parte del presidente Napolitano del “decreto salva Italia”». Fortuna, insomma, che c’è Elsina sua a salvare il Paese dal disastro, altrimenti come avremmo fatto? Notiamo anche la classe con cui aggira l’argomento parentale, limitandosi a brevi cenni di approvazione in testa ai suoi editoriali. In fondo, mica ci si può comportare come la moglie di Giuliano Pisapia, Cinzia Sasso, che su Repubblica vergava lodi sperticate al compagno e al suo «vento nuovo» su Milano. Il problema si porrà qualora Elsa e Mario dovessero litigare. Pensate alla scena. Lui le grida: «Mi hai stirato male la camicia, domani ti scrivo un editoriale di protesta!». E lei: «Guarda che ti mando in pensione a 90 anni, così impari!». Normali bisbocce fra coniugi, con la differenza che lei è ministro e lui l’importante cronista che commenta l’operato (anche) del ministro. In ogni caso, la Fornero prevede che il suo impegno politico non durerà molto. È già pronta a riprendere il lavoro all’università. Anzi, proprio ieri si è presentata alla facoltà di Economia dell’Università di Torino per la discussione di una tesi di dottorato «sugli effetti dell’immigrazione, sull’offerta di lavoro femminile e sul pensionamento». Ha dichiarato per l’occasione che quello accademico è «il mio lavoro principale, l’altro è temporaneo. Non devo perdere l’allenamento». Il ritorno in università della ministra è stato accolto con gioia dal personale. Pare infatti che la «signora Maddalena» (così riportavano ieri le agenzie) sia corsa «per portarle in un sacchetto il suo vasetto di yogurt preferito». In fondo, Elsa all’Università di Torino è di casa. Lì insegna il professor Mario Deaglio, cioè suo marito. Ma c’è pure Silvia Deaglio, cioè sua figlia. Ieri il giornale online piemontese Lo Spiffero.com raccontava un dettaglio interessante. Non solo la ragazza, classe 1974, ricercatrice in genetica medica, è professore associato nello stesso ateneo dei genitori. Sposata con un dirigente di Unicredit, è «responsabile unità di ricerca» della fondazione HuGeF che si occupa di ricerche avanzatissime nel campo della genetica. Il dettaglio più interessante, tuttavia, è che la suddetta fondazione è sovvenzionata dalla Compagnia di San Paolo, di cui la Fornero è stata vicepresidente tra il 2008 e il 2010. Ovviamente non c’è nulla di illegale né di irregolare e non nutriamo dubbi sulla competenza della dottoressa Silvia Deaglio, figlia di Mario e di Elsa e collega di entrambi all’università di Torino. Siamo anche sicuri che si tratti di una scelta sobria e in linea con i tempi cupi: vista la crisi, meglio tornare alla gestione famigliare. di Francesco Borgonovo