Pensioni, ora ci ripensano Rivalutazione fino a 1400

Andrea Tempestini

Il ministro delle Lacrime, Elsa Fornero, lo aveva anticipato in diretta televisiva nel corso della puntata di Ballarò di martedì 6 dicembre: il governo potrebbe rivedere il blocco degli adeguamenti delle pensioni all'inflazione a patto che si trovino delle vie per garantire i saldi. L'apertura è stata rilanciata il giorno successivo da Michel Martone, viceministro al Lavoro: "Sta emergendo una proposta interessante sulla deindicizzazione delle pensioni secondo la linea aperta dal ministro Fornero - ha spiegato a margine della commissione Lavoro alla Camera -. Il governo presterà attenzione ma resta il problema dei saldi invariati". Quindi il testo che contiene la proposta è arrivato in commissione Lavoro alla Camera, che ha espresso parere favorevole chiedendo però che il blocco delle rivalutazioni si applichi soltanto alle pensioni superiori a 1.400 euro, e non a quelle sopra i 936 euro come previsto ora. La proposta - "Fino ad ora - aveva spiegato Martone in giornata- il lavoro è stato proficuo ed è emerso senso di responsabilità nel capire la gravità della situazione. Aspettiamo il parere della Commissione", ha sottolineato riferendosi a una proposta della Commissione della Camera, che sarebbe in arrivo. Nel dettaglio, la proposta prevederebbe di alzare la soglia delle pensioni per le quali è stata bloccata l'indicizzazione fino a tre volte l'assegno minimo, ossia fino a 1.400 euro circa. Il nodo delle coperture - La copertura, secondo la Commissione, dovrebbe arrivare attraverso "un incremento del contributo di solidarietà a carico delle pensioni più elevate" che può avvenire sia con un aumento del prelievo "per quelle pari almeno a venti volte il minimo Inps", sia abbassando la soglia delle pensioni a cui si applica il contributo.  In alternativa, secondo la commissione, si può introdurre un contributo di solidarietà sulle cosiddette baby pensioni, "limitato all’importo superiore al minimo, e/o incrementando la percentuale di intervento sui cosiddetti capitali scudati". Principio di equità - Per la commissione, inoltre, è "urgente e improcrastinabile" intervenire, "secondo il principio dell’equità" le pensioni degli altri organi costituzionali e delle altre autorità indipendenti, oltre a Camera e Senato che hanno deciso di eliminare i vitalizi a partire dalla prossima legislatura. Un intervento è necessare per tutte le "situazioni di oggettivo privilegio derivanti da aspetti abnormi del sistema retributivo, anche prevedendo il passaggio al calcolo contributivo pro-rata".