Casini in ginocchio da Monti Fli: "Siamo in buone mani"
Sono prudenti, brevi e concise, le prime reazioni dei partiti all'annuncio della manovra di Mario Monti che si abbatte sugli italiani con le fattezze di una tempesta di tasse. Da un lato Angelino Alfano, il segretario del Pdl, si dice soddisfatto per il mancato aumento delle aliquote Irpef, ma Silvio Berlusconi si sfoga con i suoi per i troppi balzelli e sbotta: "Sembra una manovra fatta dalla sinistra". Il Partito Democratico deve ingoiare un boccone amaro: non c'è la patrimoniale che chiedevano a gran voce ma piuttosto una stretta durissima sulle pensioni. Pier Luigi Bersani è già all'angolo: se appoggia Monti, il suo elettorato lo abbandonerà. Fli e Udc - C'è poi invece chi di dubbi non ne ha affatto. Per prima Emma Marcegaglia, che nella domenica delle consultazioni ha spiegato che "la manovra è durissimi" ma che non ci sono alternative: "Bisogna salvare l'euro", ha spiegato citando la spiegazione più in voga per giustificare la stangate. E anche il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, sta con Super Mario: "Le misure sono durissime - ha commentato - ma le argomentazioni di Monti mi sono sembrate solide e convincenti". Si è mostrato soddisfatto anche il capogruppo di Futuro e Libertà, Benedetto Della Vedova: "Il complesso della manovra, al di là del giudizio di merito sulle singole misure, mostra una cosa: siamo in ottime mani e i provvedimenti illustrati da Monti avranno ricadute positive, rapide e importanti, in Italia ed in Europa, e dall'Europa di nuovo in Italia".