Russia, Putin vince ma crolla Passa dal 64% al 48,5%
I primi exit poll della tv russa danno il partito Russia Unita di Vladimir Putin vittorioso ma in netto calo dei consensi: 48,5% contro il 64% del 2007, pari a 220 seggi su 450 contro i 315 delle precedenti legislative. Un vero e proprio crollo anche rispetto a quelle che erano le aspettative elettorali di Putin, che sconta il fatto di non aver mantenuto la parola data agli elettori che non si aspettavano una sua ricandidatura dopo il mandato di Dimitri Medvedev. Salgono i comunisti - Il partito di Putin che ha in mano il potere dal 2003 non raggiungerà così i 2/3 dei voti che servono per modificare la costituzione. Secondo le prime indicazioni, salgono invece i comunisti mentre raddoppia il partito di centro sinistra Russia Giusta: secondo gli exit poll, rispettivamente passano dall'11,57% al 19,8% e dal 7,7% al 14,1 per cento. Crescono anche i nazionalisti del liberaldemocratico Vladimir Zhirinovsky, che passerebbero dall'8,1% del 2007 all'11,4 per cento. Accuse di brogli - Il partito comunista ha subito denunciato "massicce irregolarità e violazioni nel voto. Le infrazioni - accusa il partito - hanno avuto un carattere massiccio e sistematico". La protesta è comparsa sul sito del partito, che alla Duma si conferma seconda forza. Nei giorni scorsi i comunisti più volte avevano avvertito il partito di maggioranza, Russia Unita, sostenendo che la situazione di brogli diffusa avrebbe tracciato uno scenario "peggiore di quello egiziano".