Il Pd vota le nuove pensioni Ma chiede più tasse per tutti

Lucia Esposito

L'insoddisfazione cresce anche nel Pd. Quello che sembrava un appoggio incondizionato sta diventando sempre più incerto. Un disagio che non riguarda solo gli esponenti dell'ala sinistra. I democratici sono stretti tra la necessità di appoggiare il governo da una parte e sostenere i sindacati dall'altra- roppo poco per le fasce deboli, misure penalizzanti per i pensionati e i pensionandi, e non sufficienti sulla lotta all’evasione fiscale. Ma anche uno squilibrio eccessivo sul lato delle imprese per quello che riguarda la crescita. Mario Monti non convince il Partito Democratico sulla manovra economica che sarà varata dal governo, con ogni probabilità in un Consiglio dei ministri convocato per domani pomeriggio.   Dopo quasi due ore e mezzo di riunione nello studio del premier, il segretario del Pd si ferma pochi minuti nella sala stampa di palazzo Chigi, premette che "nessuno più di noi conosce la gravità della situazione, perchè l’Italia si trova nel punto più esposto della crisi. Conosciamo l’esigenza di intervenire anche in maniera dolorosa", aggiunge Bersani. Ma il carico della manovra deve essere "attenuato" nei confronti delle fasce più deboli. La richiesta del Pd, ha spiegato Bersani a Monti, è quella di una maggiore "tutela maggiore dei pensionati e dei pensionandi e dei redditi più bassi". Del resto sul fronte della riforma previdenziale, così come sulle misure per combattere l’evasione, ha spiegato il leader dei Democratici, ci sono cose che "non convincono". L’insoddisfazione del Pd, spiegano fonti del partito, non si sarebbe limitata a questo. Qualche richiesta sarebbe stata avanzata a Monti anche sulle misure per la crescita, troppo sbilanciate sul fronte delle imprese e troppo poco sulle famiglie e sui lavoratori. Malgrado sembri confermato che l’aumento dell’aliquota Irpef scatterà per i redditi superiori ai 75mila euro. Secondo quanto riferito da fonti del Pd infine, non ci sarebbe spazio per un sostanziale cambio di passo della manovra così come richiesto da Bersani e dal gruppo dirigente del partito. La convocazione in tempi così stretti di partiti e parti sociali, spiegano le stesse fonti, lascia immaginare che il provvedimento sia per lo più già messo a punto. Molto probabilmente già domani pomeriggio.