Il piano di Monti per regalare la Rai a Fini e Bersani

Andrea Tempestini

Nuovo governo (tecnico) e nuova Rai. Mario Monti vuole mettere mano all'assetto della televisione pubblica, ammesso e non concesso che gli rimanga del tempo per legiferare in tal senso. Ma i dubbi sul futuro di Viale Mazzini non sono soltanto quelli più ovvi e macroscopici, quali il futuro del dg Laura Lei e quello relativo alle sorti dell'attuale Consiglio di amministrazione, nonché di direttori dei telegiornali e di rete. Le nomine - Secondo quanto riportato dal portale Dagospia, Super Mario vorrebbe mettere mano non soltanto alle nomine. La circostanza sarebbe stata confermata da diverse fonti parlamentari. I progetti di Monti, secondo le voci di palazzo, prevederebbero una legge secondo la quale i consiglieri di amministrazione saranno nominati dal presidente del Senato (Renato Schifani, che ne indicherebbe due) e dal presidente della Camera (Gianfranco Fini, che ne indicherebbe altri due con somma gioia del Terzo Polo). La Super Mario sopresa - I rumors, prosegue Dagospia, indicano poi che potrebbe essere il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, a nominare il presidente della Rai (e qui, ovvio, Bersani e il Partito Democratico non sarebbero affatto infelici). Vi è poi un ultima sorpresa: il ministro dell'Economia, che fino a prova contraria, oggi, è Mario Monti dovrà nominare l'amministratore delegato. Addio, quindi, alla figura del direttore generale, scalzato dall'ad che avrebbe il compito di traghettare Viale Mazzini verso la privatizzazione. Addio anche all'imparzialità della Rai, che verrebbe consegnata a Terzo Polo e Partito Democratico.