Il Cav rompe con la Lega: "Segue interessi elettorali"

Giulio Bucchi

Silvio Berlusconi ci ha provato, a tenere vicini Pdl e Lega. Domenica aveva parlato di Bossi come "alleato fedele" in vista delle prossime elezioni. Poi Calderoli prima, Maroni dopo hanno fatto intendere come sia il Carroccio a non digerire l'atteggiamento del Cav e del suo partito. "Un errore", ha definito Maroni la scelta di sostenere il governo Monti. Eppure, il Cav tiene duro, anzi ribadisce: "Monti non è in ritardo, è appena arrivato e si deve occupare di cose di enorme complessità ma lasciatelo lavorare". Oggi era il giorno dell'udienza del processo Mills, ma con una seduta noiosa ("Per poco non mi addormentavo", ha detto) Berlusconi si è concentrato sulla questione politica. E naturalmente sulla rottura con Bossi. Mentre il Pdl è "solidissimo e fortissimo", con la Lega c'è poco da fare al momento. "Segue i suoi interessi elettorali". Non si tratta allora che di pensare al futuro e programmare al meglio un partito che probabilmente correrà con altri alleati: "Il Pdl - ha spiegato - farà le primarie con tutti gli iscritti per individuare il miglior candidato possibile, io non mi ricandiderò". Berlusconi dunque fa un passo indietro per il bene del centrodestra. Nell'attesa che arrivi il tempo del voto, l'ex premier cercherà "di convincere la Lega a fare scelte nell'interesse del Paese né capisco come potrebbe fare altrimenti avendo già votato misure analoghe quando era al governo". Si parla di Monti, ma l'ago della bilancia sono ancora Silvio e Umberto, che probabilmente nei prossimi giorni avranno un incontro faccia a faccia. "L'uno ha bisogno dell'altro", ha assicurato Osvaldo Napoli, vicepresidente dei deputati azzuri. Per ora, però, sono amanti divisi.