Zoo buono senza Berlusconi: "Silvio era il nostro autore"
Scherzi in diretta, battute e risate. Entrare nella tana dello Zoo, quello di Radio 105, anche quando i microfoni sono spenti, è uno spettacolo. Divertente. E irriverente. Inutile avvertire che qualche parolaccia scappa, ma sarebbe strano il contrario, avendo a che fare con Marco Mazzoli, Gibba, Pippo Palmieri, Alan Caligiuri, Herbert Ballerina e Dj Spyne (assenti Maccio Capatonda e Ivo Avido). Un cast che oltre a condurre la seguitissima trasmissione in Radio (tutti i giorni dalle 14 alle 16, fascia in cui è il programma radiofonico più seguito in Italia, con oltre 1 milione di ascoltatori l’ora), è tornato in tv su Comedy Central (canale 122 di Sky, martedì, mercoledì e giovedì alle 23, lunedì e venerdì il “best of” alle 23.30). E se per Mazzoli «all’inizio di una nuova stagione ci sono problemi di ogni tipo, dobbiamo trovare la quadra», senza contare che «in radio andavamo spettinati, ora dobbiamo mantenere un certo look», Herbert (quello che ha recitato in Che bella giornata con Checco Zalone) è «contento perché oltre alla simpatia ci posso mettere anche la bellezza, inquadrano me per vincere facile». Due ore di radio diventano però 25 minuti in tv, ma con quale criterio? Gibba: «Criterio? Prendono il peggio». La nuova squadra, al lavoro da gennaio, funziona. E allora che importa se Mazzoli, scopritore di talenti, è stato criticato per aver preso un trio (Herbert, Maccio e Ivo) già noto: «Mi sono trovato nel panico più totale da un giorno all’altro e ho sempre sognato di averli tutti e tre in squadra. È uno Zoo più evoluto. Si può ridere senza essere volgari. C’è stata l’occasione e il budget. Abbiamo fatto mille provini ma talenti in giro non ce n’è. Le tre schifezze che se ne sono andate (Alisei, Noise, Wender) non se le ricorda più nessuno, non sappiamo dove sono (lo sanno benissimo)». Tutti si ricordano invece del caso Ruby. Notizia recente: le ragazze delle feste del premier sono parte lesa. Dj Spyne: «Come no, pensavano di andare a Gardaland?!». E Mazzoli: «È una cagata mostruosa … (irripetibile la seconda parte della frase). Poi perché? Perché c’erano delle minorenni? Ma che differenza c’è tra una 16enne e una 18enne? Comunque quella era la parte meno brutta del governo Berlusconi». La politica - Ora però c’è Monti. Gibba: «Mi auguro 10 anni di Monti, così diventiamo più forti della Germania». Mazzoli: «Ma che dici? C’è anche lui dietro la Goldman Sachs, alla quale si deve gran parte della crisi…». Il discorso torna su Berlusconi. Mazzoli: «Silvio era un regalo continuo, era un autore. E l’Italia è un Paese perfetto per fare satira e comicità». Peccato non ci sia «la meritocrazia, se facessimo questo in Usa saremmo ricchissimi e visibili ovunque. Qui vanno avanti i raccomandati. Noi ci cagano solo quando succedono i disastri, come la storia degli animali, che tra l’altro ci piacciono, anch’io ho un gatto. Abbiamo salvato una bimba di 8 anni malata di tumore al cervello e nessuno ci ha cagato. Erika e Omar ora escono dal carcere e dopo tre giorni sono già star tv, l’assassino va a Matrix a parlare del rapporto con l’ex fidanzata. Invece quando è uscito il mio libro (Radio-grafia di un DJ che non piace) la Rizzoli mi ha proposto come ospite in diverse trasmissioni ma hanno detto di no perché sono volgare». Quali trasmissioni? «Le invasioni barbariche e Che tempo che fa». Ma lo Zoo di 105 è famoso anche per i suoi scherzi telefonici. Le vittime più ricorrenti sono 5 o 6. Tra queste, Pasqualone il macellaio di Roma, il bresciano e il «DJ Antony, vittima inconsapevole, lo chiamiamo tutti i giorni». E lo fanno pure davanti a noi: è l’ennesima volta della giornata e lui riattacca. Mazzoli: «Aveva cambiato numero, come Santina, una signora di Verona che chiamiamo sempre, ma i parenti me li hanno ridati. Lo scherzo più bello? Tanti. Come quello alla signora a cui abbiamo detto che le era stato installato via satellite un antifurto invitandola a pronunciare una password: ogni volta che apriva la porta suonava una sirena ma eravamo noi a farla suonare…». Molti si arrabbiano per quello che fanno, ma chi si arrabbia di più è «il presidente dell’azienda (Gruppo Finelco, Alberto Hazan)», dice Mazzoli. Comunque lo Zoo non viene sospeso da un po’. «L’ultima volta a ottobre dell’anno scorso, abbiamo dovuto fare due mesi di registrazioni. Abbiamo preso una multa di 250mila euro perché il garante si è accorto che diciamo parolacce in radio. Le querele? 319 in 11 anni. Ne ho persa una sola e ora ne ho una pesante in ballo. La concorrenza? Non l’abbiamo, si sono calmate le acque. Linus ci ascolta». Spazio quindi alle novità: «Stiamo lanciando Tutto Factor, cerchiamo il peggiore in tutto, facciamo audizioni sulla segreteria telefonica della radio e poi il peggiore lo manderemo in onda in tv. Poi ci sono le puntate audio della parodia di Guerre stellari - l’ultima la faremo in video - e la videoparodia di A-team, Gay-team». Video e parodie - E a proposito di video, il discorso cade su quello di Belen. «Io ero il gatto», scherza Dj Spyne. E Pippo Palmieri: «Era il meno sensuale del mondo». Quindi si torna sulla radio e sui cambiamenti portati dai social network. Mazzoli. «Si diventa proprietà degli ascoltatori, su Facebook abbiamo 1 milione e mezzo di fan, e ora Claudio Cecchetto mi ha introdotto anche a Twitter». E Alan: «Marco vive per la Radio, lavora più di tutti noi, che pure facciamo 9 ore al giorno, con la registrazione di 6 scenette, i video, la scrittura dei testi…». L’ultima curiosità: non doveva arrivare una donna in radio? Mazzoli: «Ne abbiamo trovata una, si chiama Chiara Francese e fa la doppiatrice, dovrei seguirla». di Alessandra Mori