Maroni: alleanza finita poi si vedrà
Nessuna polemica, però bisogna prendere atto che "l'alleanza non c'è più". Così l'ex ministro degli Interni Roberto Maroni interviene sulle schermaglie tra Pdl e Lega. "Con il Pdl siamo su fronti opposti, occorre vedere quello che succederà. Non c'è alcun automatismo, nessun accordo che possa essere salvaguardato rispetto ad alleanze future", ha spiegato il leghista Maroni rispondendo indirettamente a Silvio Berlusconi, che ha contato sul Carroccio quale alleato alle urne. A dividere i due partiti è la decisione del Pdl di appoggiare Monti: "Un errore - sottolinea Maroni -, bisognava andare ad elezioni che si sarebbero potute fare in poco tempo". Ma a chi gli ha paventato una Lega ormai relegata all'opposizione, l'ex ministro ha assicurato: "Un anno, un anno e mezzo al massimo, poi torneremo". Senza rinunciare a punzecchiare chi sostiene il nuovo governo: "La nuova triplice: non è più Cgil-Cisl-Uil ma Pdl-Pd-Udc". Anche l'ex ministro Roberto Calderoli quasi non crede alle parole di Berlusconi: "Davvero ha parlato di alleanza?" L'alleanza a livello nazionale non può essere solida perché non esiste più...Non c'è più e non certo per colpa nostra. Per iil futuro vedremo, verificheremo come si comportereanno." E pensando al futuro, l'ex ministro dice: "Le possibilità per le alleanze future dipendono dalle posizioni che il Pdl assumerà rispetto ad alcune proposte del govenro Monti". La questione della cittadinanza, per esempio. "Se dovessero votare provvedimenti tipo lo ius soli è chiaro che non ci potrà più essere un'alleanza né a livello nazionale né al livello locale". Anche Flavio Tosi, sindaco di Verona, si augura che "tra la Lega e e Pdl continui a esserci un comnune sentire su temi come il federalismo e fiscale e il sostegno agli enti locali", ma allo stesso tempo non perde occasione per sottolineare che "se le dimissioni fossero state date prima forse il governo di centrodestra esisterebeb ancora". Insomma, la Leg è pronta a fare opposizione vera e spera che gli elettori premino questa scelta (i sondaggi la danno in crescita).