Nuova fabbrica dei disoccupati Nasce la laurea in Felicità
«L’uomo cerca la felicità come un ubriaco cerca la propria casa: non riesce a trovarla ma sa che esiste», diceva il francese Voltaire. La felicità, un tema che ha fatto perdere il sonno ai filosofi di ogni epoca, negli Stati Uniti è un valore esplicitamente sancito nella Dichiarazione d’indipendenza e in Sardegna si è deciso di dedicarle un corso universitario. L’idea è di Filippo Martinez, eclettico artista oristanese regista del programma Sgarbi quotidiani e di altre trasmissioni Mediaset. Tra i trenta docenti -del corso di laurea in teorie e tecniche di salvezza dell’umanità - spiccano il geniale Vittorio Sgarbi, il cabarettista sardo Benito Urgu, i giornalisti Giorgio Pisano e Francesco Abate, Michela Murgia. Preside dell’università di Aristan (questo il nome scelto), sarà Massimo Deiana, già preside della facoltà di Giurisprudenza di Cagliari che ammette: «È una laurea totalmente illegale, ma di grande peso scientifico, perché la felicità è una scienza maledettamente seria, una vaccinazione contro l’idiozia». Obiettivo: «Innalzare il tasso di felicità degli studenti con un approccio scientifico». Impresa difficilissima, se, come sosteneva il tedesco Schopenhauer, «dei giorni felici della nostra vita ci accorgiamo solo quando hanno ormai lasciato il posto a giorni infelici». Come dire, quando la felicità si manifesta è difficile riconoscerla, ma se manca soffriamo da matti. Chi si iscrive a questa Università (unica al mondo), deve sapere che «raggiunge la laurea solo se riuscirà a contribuire al “Fil”, la felicità interna lorda, indicatore di vita e non di mera esistenza», spiega il preside. «C’è maledettamente bisogno di benessere e il presupposto è che la salvezza dell’umanità parte dalla salvezza del singolo», spiega Deiana che se non le ha scelte, le ha senz’altro approvate le materie del corso. Si va da francoecicciologia e infantologia a lezioni di divertentismo e adescamento, dall’ars amatoria e coscienza comparata alla paura, fino alla follia. «Discipline che affondano le radici nelle passioni ludiche, spensierate e innocenti dei docenti che tenteranno di creare traiettorie dove far transitare sprazzi di contentezza contro i mali e i veleni dell'esistenza», spiega Filippo Martinez. «Aristan è uno scudo stellare contro lo stress», afferma il giornalista sardo Giorgio Pisano, che curerà il bollettino universitario. «Si partirà da quello che i giornali non dicono», spiega, «per discutere di democrazia violata o di un giornalismo che nuoce alla salute». Se non sarà felicità vera, Aristan promette di insegnare ad ammortizzare i fastidi e i dolori della vita. «La laurea vera ti dà un titolo di studio che, se va bene, può avere ricadute sul lavoro. Questa invece e è una palestra della mente e allena a combattere le brutture della vita», ne è convinto lo scienziato Gianluigi Gessa. Sono già cento gli iscritti del corso che partirà a gennaio, se però si raggiungono 380 adesioni. Ed è tutto pronto: il campus universitario con 42 ettari, dell’Horse Country di Arborea (Oristano), immersi nel verde, piste ciclabili, cavalli, prati, un’aula magna da mille posti, ampie aule per le lezioni, il palazzetto per gli eventi che può ospitare sino a 7mila persone, 900 posti letto, biblioteca, archivio e perfino il bollettino universitario con le ultime news, ma l’ateneo ha anche due sedi staccate, una al T Hotel a Cagliari e l’altra alle Terme di Casteldoria (Sassari). Un’università per conseguire la laurea breve (due anni), per la specialistica tre, il costo dell’iscrizione è di 190 euro. Ad alcuni per essere felici manca davvero soltanto la felicità, diceva il filosofo. di Daniela Mastromattei