De Benedetti, addio al Pd: "Bersani? E' meglio Crozza"

Andrea Tempestini

La tessera numero uno del Partito Democratico? Stracciata. E a stracciarla è lo stesso titolare di quella tessera, l'ingegnere di Repubblica, Carlo De Benedetti. Con il Pd, in un'intervista concessa al Corriere della Sera, ci va giù durissimo: "Non ha corrisposto alle aspettative mie e a quelle di tanti entusiasti alla sua nascita". La creatura politica viene così bocciata. Ma la stroncatura che riserva a Pier Luigi Bersani è ancor più fragorosa. "E' un'eccellente persona, è stato un ottimo ministro , si è dimostrato anche in questa circostanza un politico eccellente, fermo e intransigente sui suoi principi ma duttile, coma la cirocostanza richiedeva", premette De Benedetti. Poi il colpo di machete: "Ma, in un'epoca in cui la comunicazione è così importante, lui è più effiacace comunicativamente nella versione Crozza che in quella originale". Insomma, il segretario democratico è meno incisivo di un cominco: ne sarà contento Bersani. Guarda il confronto tra il Bersani di Crozza e quello vero su LiberoTv "Patrimoniale subito" - L'ingegnere ovviamente non perde l'insopprimibile voglia di attaccare Silvio Berlusconi, l'eterno rivale politico e giudiziario. Secondo De Benedetti con la sua uscita di scena dalla politica si è assistito alla "fine di uno show" perché "Berlusconi è stato, ed è, un serial tv durato troppo a lungo". Quindi l'editore di Repubblica trova anche il modo di giustificare tra le righe la violenta e vergognosa gioia esplosa dopo le dimissioni di Berlusconi: "Gli insutli sono sempre un elemento di inciviltà - premette -. Ma talvolta il popolo ha bisogno di uno sfogo, più folkloristico che sostanziale". Nella lunga intervista, la tessera numero uno del Pd ci svela anche quello che sarebbe il suo ipotetico programma di governo: "Serve una patrimoniale, light, sotto l'1%, su tutto. Ma non per ridurre il debito né per sistemare i conti, né per tranquillizzare l'Europa. La patrimoniale è un segno verso l'assoluta necessità, per l'Italia come per tutto l'Occidente, di ridurre la forbice sempre più ampia della disuguaglianza sociale". De Benedetti come Robin Hood.