L'ultimo scivolone di Pisapia: "Rubare è una necessità"

Andrea Tempestini

Il sindaco Pisapia raddoppia. E, dopo il blocco degli sgomberi degli occupanti abusivi delle case Aler in nome del loro stato di necessità, introduce la «depenalizzazione» per chi ruba nei supermercati in quanto «costretto dal bisogno». Nel corso della presentazione della ventunesima edizione dell’osservatorio MeglioMilano, indagine che attraverso una serie di indicatori tiene sotto controllo l’andamento della qualità della vita in città, il sindaco Pisapia ha infatti smesso i panni da primo cittadino e indossato quelli da avvocato, lanciandosi in una improbabile difesa di chi taccheggia al supermercato. Ispirato dall’aumento dei delitti contro il patrimonio, il sindaco ha spiegato che «purtroppo sono in aumento soprattuto i furti nei supermercati, e cioè i furti per bisogno». «Uso un termine che come giurista non dovrei mai usare» ha poi proseguito, «ma ci sono persone che sono costrette ad andare a rubare per mangiare e per bisogno. L’impegno nostro per la sicurezza dovrà quindi essere rivolto a garantire la sicurezza dei cittadini, ma anche a cercare, con interventi sulle povertà, di evitare che queste persone debbano rubare per mangiare». Un’uscita a dir poco infelice. E non solo perché arrivata da una parte politica che si è sempre proposta quale baluardo della legalità. Ma anche perché la tesi secondo cui a rubare nei supermercati sono nella maggior parte dei casi persone in stato di povertà è tutto da dimostrare. Non solo. Se anche le cose stessero effettivamente così, assolvendo di fatto chi ruba per fame, Pisapia ha dimenticato che in città ci sono associazioni come la Caritas e l’Opera San Francesco, che ogni giorno offrono migliaia di pasti gratuiti a chi è indigente. E ha giustificato quella stessa “legge della giungla” che la giunta di centrosinistra aveva già una volta avallato con il blocco degli sgomberi degli abusivi nelle case Aler. D’altra parte, che ieri fosse una “giornata no”, il sindaco l’aveva già dimostrato prima di arrivare alle questioni sicurezza, quando mostrando apprezzamento per i miglioramenti registrati in città nel corso del 2010 sul fronte dei trasporti, delle iniziative culturali e degli spazi verdi, aveva fatto indirettamente l’elogio delle politiche adottate dall’amministrazione Moratti. Politiche i cui buoni risultati sono emersi in maniera evidente nell’osservatorio MeglioMilano, come ha confermato il presidente dell’associazione, Simonpaolo Buongiardino. «Nel corso del 2010 Milano ha sofferto sul fronte economico, a causa di una crisi internazionale che non ha risparmiato la nostra città» ha spiegato. «Se però si guardano gli indicatori della qualità della vita sui quali l’amministrazione comunale può intervenire, i dati sono positivi, e lasciano sperare in un futuro migliore». di Dino Bondavalli