Berlusconi: sì al governo Monti no secco a Ici e patrimoniale

Andrea Tempestini

Silvio Berlusconi dopo le dimissioni lo aveva spiegato senza mezzi termini: "E' venuto il momento di pensare al bene del Paese". Una frase che gli era valsa i complimenti anche del primo rivale politico, Gianfranco Fini. E la linea del Pdl, la linea della cooperazione, è stata confermata dal segretario Anfelino Alfano, che ha parlato di un "buon esito" al termine del secondo incontro con Mario Monti, premier in pectore. Alfano ha spiegato di ritenere che "il tentativo del professor Monti sia destinato al buon esito". "Gli impegni assunti con l'Europa - ha proseguito il segretario, che ha avuto accanto nella consultazione con Monti anche Maurizio Gasparri e Fabrizio Cicchitto - costituiscono il caposaldo del nostro sostegno". "Il Pdl lavorerà per il bene dell'Italia", ha assicurato Alfano dopo l'ora e mezza di incontro. E se il Pdl sembra essersi realmente messo a disposizione del Paese, non si può dire altrettanto del Partito Democratico. Bersani e i suoi si sarebbero opposti a un coinvolgimento nel governo tencico di Giuliano Amato, un nome che nella serata di martedì sembrava aver preso inesorabilmente quota, insieme a quello di Gianni Letta, come vice presidente del Consiglio del nascente esecutivo tencico.  Il sostegno del presidente del Consiglio incaricato è fuori di dubbio, anche se il Pdl è stato chiarissimo: non deve introdursi l'Ici e non dev'esserci nessuna patrimoniale. Sarebbe impossibile per gli azzurri sostenere misure così impopolari.