La Borsa cala, lo spread sale... Non era tutta colpa del Cav?
Non basta mister Europa per invertire la rotta. Mario Monti ha ricevuto l'incarico per la Presidenza del Consiglio da Giorgio Napolitano domenica sera, ma alla riapertura dei mercati lo scenario resta quantomento incerto. Per Piazza Affari l'avvio è stato sprint. Ma la spinta è durata ben poco. Dopo i guadagni iniziali, a tre ore dall'inizio delle contrattazioni, la piazza milanese ha rapidamente perso tempo per scivolare consistentemente sotto la parità: intorno alle 13.30 il paniere principale Ftse Mib lasciava l'1,68% (in precedenza guadagnava quasi 2 punti), mentre il complessivo All Share perdeva 1,58 punti percentuali. A fine giornata l'indice Ftse Mib ha lasciato l'1,99%, mentre l'All Share l'1,75 per cento. A fare le spese della flessione soprattutto le banche, con Unicredit in caduta di oltre il 6% dopo i conti e l’annuncio dell’aumento di capitale; in rosso industriali ed energia, flessioni per Mediaset e i titoli del settore finanziario. Male Campari dopo la trimestrale. Stabile sotto la soglia dei 2,2 miliardi il controvalore scambiato. Chiusura negativa anche per le altre principali piazze del Vecchio Continente: Londra ha lasciato lo 0,47%, Francoforte l'1,19 mentre Parigi ha perso 1,28 punti percentuali. Asta Btp ad alta tensione - Nel primo giorno di Monti premier (con riserva) si è consumata anche l'asta di titoli di Stato italiani, la prima tranche di quei 200 miliardi di euro in titoli che, ha spiegato lo stesso Monti, dovranno essere collocati entro aprile. Le notizie provenienti dall'asta sono pessime. Il Tesoro ha collocato Btp a cinque anni per 3 miliardi di euro, l'importo massimo previsto; ma quello che preoccupa è il rendimento a livello record, al 6,29%, il livello più alto registrato dal 1997 a oggi. Impietoso anche il confronto con l'analoga precedente asta, quando i buoni del Tesoro furono collocati con un rendimento al 5,32 per cento. L'incertezza pesa anche sullo spread, il differenziale che, si usa dire, abbia abbattuto Silvio Berlusconi. In apertura l'indice che misura la differenza di rendimento tra i titoli italiani e gli omologhi tedeschi calava ritornando a quota 456 (e un minimo di 446 punti), ma col proseguire delle contrattazioni lo spread è tornato a crescere rapidamente verso quota 480 punti base (sono stati toccati i 477 pb). A fine giornata il valore si è attestato su valori ancor più alti, a 493 punti base, a un passo da quella quota 500 che per il Cavaliere, di fatto, si è rivelata fatale. Troppa incertezza - Cambia la guida del Paese, il Cavaliere non è più il presidente del Consiglio italiano ma le prime avvisaglie che giungono dai mercati non sembrano affatto positive. Il punto è che non basta il nome di Mario Monti per frenare la speculazione sui Btp e i corsi ribassisti di Piazza Affari. Quello che Bruxelles e la finanza internazionale ci chiedono è un programma di governo e di riforme, e per ora un programma non c'è e, anzi, rischia di spaccare la maggioranza parlamentare che dovrà appoggiare il governo tecnico. E come non c'è un programma, ancora non ci sono dei ministri, e le trattative per decidere chi comporrà la squadra di Mario Monti potrebbero richiedere più tempo di quanto previsto: secondo le ultime indiscrezioni i dicasteri potrebbero non essere assegnati prima di venerdì. Il Cavaliere, pur tra mille difficoltà, una maggioranza e un programma ancora li aveva.