Oltre ad assumere i suoi amici... De Magistris gli dà l'aumento

Andrea Tempestini

C’è un luogo comune che vuole che a Napoli accadano cose fuori dalla logica. Un po’ è vero e un po’ no. Ma che venisse superato il confine dell’aritmetica ancora non s’era sentito. Invece è successo. Cinquantamila euro sono meno di quarantamila, chi non ci crede non capisce certe finezze e come minimo è un «amico di Cosentino» se non una forza oscura della reazione: parola dell’amministrazione De Magistris. Guarda la fotogallery Succede che il sindaco di Napoli, in ossequio ad un rinomato costume della politica, abbia nominato alla presidenza del Caan (Centro agro-alimentare napoletano) l’ex senatore Idv Lorenzo Diana. Fin qui nulla di strano, De Magistris applica lo spoil system come farebbe qualunque sindaco appena arrivato nella stanza dei bottoni. Il nostro vicedirettore Franco Bechis glielo aveva pure fatto notare durante la prima puntata del nuovo programma di Michele Santoro, chiedendo a De Magistris: «Come mai al vertice di quell’azienda pubblica lei ha nominato un suo compagno di partito, tra l’altro rimasto senza poltrona perché trombato alle elezioni, che nel suo curriculum non vanta alcuna competenza specifica?». Il sindaco, visibilmente infastidito dalla domanda, rispose da par suo evocando le rivoluzioni appena concluse, quelle in atto e quelle del futuro. C’è però un ulteriore - e gustoso - particolare in questa storia, tipica di quella stessa casta che Santoro voleva azzerare sullo schermo tv e che De Magistris dice di aver già spazzato via. Un particolare tirato fuori dal Corriere del Mezzogiorno: a Lorenzo Diana è stato riconosciuto uno stipendio annuo superiore a quello di chi l’ha preceduto, di diecimila euro. Cioè: il presidente del Caan dell’era Bassolino-Iervolino guadagnava 40mila euro, quello del pre-Termidoro napoletano 50mila. Il bello è che si sostiene con nonchalance che «è solo apparenza, quei diecimila euro in più rappresentano un risparmio per le casse pubbliche perché abbiamo messo il blocco ai gettoni di presenza delle sedute» come placidamente continua a sostenere “l’uomo dei soldi” di De Magistris, cioè l’assessore al Bilancio Riccardo Realfonzo, già in giunta con Rosetta Iervolino seppur per poco tempo. Bastano pochi calcoli per scoprire che non è così e che a Diana, di professione “professionista dell’Antimafia”, è stato dato quell’incarico a seguito di una disoccupazione democraticamente indotta dall’elettorato. Tra l’altro si tratta di emolumenti che si cumulano con il suo vitalizio da ex parlamentare anche se «io non cerco prebende», come ha di recente sostenuto dopo la diffusione della notizia. Tutto chiaro dunque? Lorenzo Diana è stato messo al Caan per risparmiare perché 50mila euro sono meno di 40mila, lui non è a caccia di incarichi perché «mi basta il vitalizio» e De Magistris sta scassando la casta. E l’aritmetica. di Peppe Rinaldi