Le mosse di Berlusconi "Lotterò fino alla fine"

Giulio Bucchi

Lo danno per spacciato ma lui non molla. In trince, "lotto fino alla fine". Così Silvio Berlusconi ripete ai suoi fedelissimi in ore concitate e difficili. Il Pdl e la maggioranza devono fare i conti con una emorragia di deputati che mette a rischio i prossimi passaggi parlamentari, dal (ri)voto sul rendiconto in programma martedì. Per questo, mentre proseguono i calcoli da pallottoliere sugli onorevoli fedeli e quelli transfughi (l'ultima conta dice quota 314 per il centrodestra), il Cavaliere avrebbe preso in mano situazione e telefono: il premier avrebbe chiamato uno ad uno i fuggitivi, ricordandogli che non c'è alternativa vera. O Berlusconi a Palazzo Chigi o voto subito. Un tentantivo di arruolamento o convincimento che arriva a lambire il Terzo Polo, con gli onorevoli meno anti-Silvio di Movimento per le Autonomie e Futuro e Libertà. Se i conti non tornano, proverà le carte estreme: accordo con l'Udc di Casini o scioglimento di una sola camera, Montecitorio. E intanto c'è chi, come il governatore della Lombardia Roberto Formigoni, pizzica: "Senza numeri meglio lasciare". Maurizio Belpietro e Salvatore Dama su Libero in edicola oggi, domenica 6 novembre