Al Qaeda fa shopping di missili negli arsenali di Gheddafi
Dalla rivoluzione libica, almeno un aiuto ad Al Qaeda sembra essere venuto. Moltissimi missili antiaerei spalleggiabili, da 5000 a 10.000, sarebbero stati trafugati dagli arsenali dell’ex-regime di Gheddafi finendo nelle mani dei terroristi islamici soprattutto attraverso il contrabbando via Egitto. Allarme non nuovo, ma rilanciato con forza ieri dal giornale tedesco Bild, poiché i servizi segreti di Berlino avrebbero trovato conferme a tali timori. Tanto che l’Ufficio Criminale Federale, o BKA, chiede di aumentare la sorveglianza nei grandi aeroporti mondiali, anche quelli tedeschi di Francoforte, Monaco e Dusseldorf, espressamente citati da Bild. All’ipotesi che Al Qaeda possa appostare vicino agli aeroporti nuclei armati con questi ordigni, pronti a colpire i velivoli in decollo o atterraggio, se ne aggiunge un’altra non meno inquietante. La stampa tedesca parla di una possibile «catastrofe» se fosse usato anche uno solo di questi razzi contro un treno ad alta velocità carico con oltre 1000 persone e sfrecciante a 250 km/h. Queste armi, per la maggior parte del tipo russo SA-7 Strela 2, sono piccole, con un peso totale di 15 kg e un ingombro di 1 metro e mezzo. Facilmente occultabili anche in una valigia, si usano nel giro di pochi secondi, tenendole in spalla come un bazooka e facendo fuoco non appena il sensore all’infrarosso ha «agganciato» le emissioni termiche del bersaglio. L’esercito di Gheddafi ne aveva ben 20.000, peraltro poco utili contro i moderni caccia, ma ancora micidiali contro aerei civili. I raid Nato ne hanno distrutti molti, ma migliaia si sono salvati.