Cinque terre, popolazione in fuga

Giulio Bucchi

È ancora pioggia. Sul ponente della Liguria è ricominciata a scendere già da ieri sera, sul levante è allerta 2 invece fino a domenica prossima alle 12: «Il vento di scirocco, ricco di umidità, favorisce temporali forti possibili su tutto il territorio regionale», recita il meteo della Protezione civile. La gente è terrorizzata. E ieri le autorità hanno ultimato le manovre di evacuazione della quasi totalità del territorio colpito martedì 25 ottobre dalla bomba d’acqua. I primi a iniziare sono stati quelli di Vernazza in mattinata: sono stati prelevati gli ultimi 150 residenti «con grande ordine», ha spiegato il primo cittadino, Vincenzo Resasco, «siamo tranquilli, la gente è cosciente». In paese hanno avuto il permesso di restare solo dei giovani che lavorano con la Protezione civile e alcune donne che gestiranno la cucina per i soccorritori. Per gli sfollati sono state attrezzate alcune strutture a Levanto e La Spezia. A Levanto in alberghi e centri d’accoglienza e nel capoluogo di provincia nel Palasport dove è stato allestito un dormitorio per circa 150 persone. Il sindaco Resasco ha riferito di aver riunito tutta la popolazione in piazza per dare la notizia. «Ho detto loro che dovevano capire che è una decisione presa per il bene di tutti. Si tratta di una misura temporanea. Qualcuno ha fatto resistenza, ma poi ha capito». I vernazzesi lasciano il loro paese in treno. Le Ferrovie hanno messo a disposizione un servizio che utilizza l’unico binario utilizzabile. I 200 sfollati di Fiumaretta, frazione del Comune di Ameglia, invece sono ospitati nei padiglioni di CarraraFiere a Marina di Carrara. Da mezzogiorno l’evacuazione ha interessato i comuni della Val di Vara, dove sono state circa 700 le persone allontanate dalle abitazioni. A Beverino hanno lasciato le proprie case 150 persone che, per la maggior parte, si sono recate nella vicina Spezia. A Rocchetta Vara 75 che hanno trovato alloggio in alcuni alberghi a pochi km di distanza. Altre 27 e 25 tra Pignone e Sesta Godano, mentre è molto più alto il numero nei comuni di Borghetto di Vara e Brugnato. Nel primo, la maggior parte degli sfollati proveniva dalla frazione di Cassana (144), 40 da Pogliasca e solo 50 dal borgo del paese (solo quelli a piano terra) dove si sono riscontrati i maggiori danni. Anche il comune di Monterosso è stato in parte evacuato. Quasi 250 persone di cui più della metà hanno deciso di organizzarsi con mezzi propri: molti passeranno questi due giorni a casa di amici e parenti. Solo un centinaio si è lasciato aiutare dalla Protezione civile: 50 sono alloggiati in un hotel del centro de La Spezia, 11 a Lerici, 15 a Levanto.  Scelta ancora diversa, ma molto apprezzata dalla popolazione, è stata quella del comune di Brugnato dove ci sono state 250 evacuazioni ma in loco. Infatti, l’amministrazione è riuscita in poco tempo a predisporre il nuovo polo scolastico in modo che possa accogliere 184 persone. Altre 59 sarranno ospitate dal convento dei padri passionisti, sempre a Brugnato. Insomma non hanno dovuto subire lo choc di essere “imbarcati” e portati lontani da casa. Il meteo tiene svegli tutti anche ad Aulla, dove ci sono già 210 sfollati, e per questo weekend l’unità di crisi ha previsto un continuo monitoraggio della situazione fino a domenica. E per proprio per quella zona il Cna (Confederazione Nazionale dell’artigianato) ha chiesto il congelamento degli adempimenti fiscali che sostiene possa essere un buon punto di partenza per evitare alle imprese un nuovo carico economico e psicologico. di Tiziano Ivani