Ecco tutti i punti del piano del governo

Giulio Bucchi

Due ore di tensioni, contrasti, colpi di scena. Dal consiglio dei ministri anti-crisi esce un provvedimento che non avrà i panni del decreto legge ma, per volontà del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, del maxiemendamento da votare entro il 15 novembre al Senato all'interno della legge di stabilità. Questo perché, secondo il Colle, il governo avrebbe inserito all'interno del pacchetto misure che con la crisi non avrebbero legame. Le misure - Così domani Silvio Berlusconi si presenterà al G20 di Cannes, davanti a Merkel, Sarkozy e colleghi, con un piano che non prevede tassa patrimoniale né prelievo forzoso dai conti. Dentro invece vendita di immobili del patrimonio pubblico (le dismissioni), misure sul trasporto locale e qualche cenno alle liberalizazioni delle professioni. Sarebbero questi, secondo indiscrezioni, alcuni dei titoli che sarebbero contenuti nel testo approvato dal CdM. Nessuna traccia di misure sulla riforma del mercato del lavoro. Parte delle misure anticrisi previste dalla lettera inviata alla Ue saranno inserite, come detto, nel maxiemendamento al ddl stabilità e successivamente arriveranno un decreto e un ddl. Lo ha confermato all'Agi il ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli: "Saranno inserite parte delle misure della lettera alla Ue e successivamente faremo un dl e un ddl", ha spiegato il ministro. Nel maxiemendamento non saranno inserite le misure sulle pensioni e sul mercato del lavoro. Il mistero però s'infittisce quando una nota di Palazzo Chigi, intorno alle 23.20, riferisce che "eventuali testi in circolazione non corrispondono a quelli approvati dal CdM", che invece "recepiscono gli impegni presi con la Ue". Tensioni e paure - Di fatto, prende forma quello che Giuliano Ferrara sul Foglio.it ha definito un "decreto-Bce", sulla scia di quanto chiesto all'Italia dalla Banca centrale europea e quanto proposto dal premier alla lettera presentata all'Unione europea a Bruxelles, la scorsa settimana. Insomma, il governo sembra aver trovato in extremis una nuova quadra nonostante nel pomeriggio si sia diffuso il terrore nelle file del centrodestra per una frase, "La maggioranza non c'è", sfuggita ad uno strettissimo collaboratore del premier nel corso di concitate riunioni di partito. Una tensione che dal centrodestra si trasmette, per osmosi, al governo. Secondo indiscrezioni, al vertice Pdl che ha preceduto il Consiglio dei ministri si sarebbe inasprito il contrasto tra Brunetta e Sacconi da un lato e Giulio Tremonti dall'altro. Un contrasto degenerato poi nel corso del CdM, che è anche stato sospeso per qualche minuto. Motivo: la necessitò di contattare il Quirinale per mettere a punto la forma con cui dare sequito al piano del governo. Che sarà, per volontà di Napolitano, non il decreto legge ma come detto il maxiemendamento. In questo senso avrebbe remato proprio Tremonti, che secondo le accuse dei colleghi avrebbe anche un accorso sotterraneo con il Colle, malpancisti Pdl e parte dell'opposizione per sostituire Berlusconi con un governo tecnico a guida di Gianni Letta. Un tradimento, almeno secondo Sacconi, Brunetta e Calderoli, i più inviperiti con Tremonti.   E oggi il Pdl salirà al Colle: non sosterremo un governo diverso. Angelino Alfano sarà ricevuto da Napolitano e consegnerà il messaggio ufficiale del partito di Berlusconi: nessun altro governo in caso di crisi, solo elezioni anticipate. IL PIANO DEL GOVERNO PUNTO PER PUNTO Apprendistato - Per le nuove assunzioni in imprese fino a nove dipendenti i contributi a carico del datore di lavoro sul contratto di apprendistato saranno azzerati. La misura durerà per i primi tre anni del contratto. Co.co.pro. - Aumento di un punto percentuale della contribuzione per gli iscritti alla gestione separata dell’Inps. La norma vuole disincentivare l’uso improprio dei contratti co.co.pro. Lavoro femminile - Riduzione dei contributi per il contratto di inserimento delle donne. Gli incentivi saranno destinati alle aree dove il gap fra occupazione maschile e femminile è più marcato. Part time - Incentivi  al contratto di lavoro part time, favorendo l’utilizzo delle clausole flessibili (relative alla variazione della collocazione temporale della prestazione lavorativa) ed elastiche (relative alla variazione in aumento della durata della prestazione stessa). Concorrenza - Liberalizzazione delle professioni e degli ordini. Le tariffe minime dei professionisti non saranno più vincolati. Più concorrenza anche nei servizi pubblici locali (acqua, rifiuti e farmacia). Maggiore libertà anche per quanto riguarda gli orari degli esercizi commerciali. Aziende - Uso della leva fiscale per favorire la capitalizzazione delle imprese. Per le aziende che vantano crediti dalla Pubblica amministrazione,    un sistema di certificazione che permetta di scontare i debiti presso le banche. Opere pubbliche - Appalti  gestiti in modo da favorire le piccole e medie imprese. Previsto inoltre un piano di defiscalizzazione per incentivare questo settore. Dismissioni - Piano di cessione  delle proprietà dello Stato: il governo conta  di incassare 5 miliardi di euro all’anno per il prossimo triennio. Mezzogiorno - Piano Eurosud: utilizzo dei  fondi strutturali previsti per il rilancio del Meridione, rivedendo in modo strategico i vecchi piani. I nuovi obiettivi saranno l’istruzione, la banda larga, le ferrovie e l’occupazione.   Giustizia - Istituzione di  un comitato tecnico che studi soluzioni per rendere più veloci le controversie in sede civile.