E' un Berlusconi indiavolato: "Pornotoghe e pornocronisti"

Lucia Esposito

"E ora devono scusarsi i porno-giornalisti e le porno-toghe che mi hanno ricoperto di calunnie" peerché "ci sono decine di miei ospiti che possono testimoniare la correttezza e l'eleganza dei comportamenti di tutti i miei invitati. Quando dopo cen,a qualcuna delle mie ospiti, diceva "facciamo il bunga bunga" intendeva dire facciamo due salti" Nell'ultimo libro-intervista  di Bruno Vespa, intitolato "Questo amore" Silvio Berlusconi dà la sua versione dei fatti, spiega la sua verità sulle serate ad Arcore, e sostiene che la rappresentazione sbagliata della sua vita privata è solo un errore dei giornalisti che spiano dal buco della serratura. Quando Bruno Vespa dice: "Credo che il mondo cattolico sia rimasto molto turbato anche da alcune intercattazioni nelle quali si intuiva che nelle cene a casa sua alcune ospiti si sarebbero travestite da suore e avrebbero avuto atteggiamenti sacrileghi. Silvio ha risposto così: "Certemente mai nessuno si è travestito da suora o vi sono stati accadimenti sacrileghi. Mi dispiace che le versioni date dai giornali abbiano potuto turbare i sentimenti di qualcuno". Poi rassicura i cattolici: "Per me vivere la religiosità non significa solo avere una chiesa nella casa di Arcore, in cui si sono celebrati battesimi, nozze, funerali , né sentirsi sicuri per le preghiere delle otto zie suore di Maria Consolatrice...Figuriamoci se posso permettere che in casa mia si compiano atti blasfemi". Il premier va avanti con la sua auto-difesa: "Non fumo da quando riuscii a salvare la mia prima avventura imprenditoriale da una fine non gloriosa. Non gioco da quando mi esposi al rischio di una pessima figura pretendendo, da dilettante, di potermi confrontare con un professionista delle tre carte. Non ballo da quando ne feci promessa se una mia amica, che rischiava di morire, si fosse salvata''.  Ma le opposizioni vanno all'attacco: ''Pornografia? Il premier a tempo perso - chiosa l'Italia dei valori  - è ossessionato da questa parola perche' la ripete continuamente. E' un uomo allo sbando che sente arrivare la sua fine politica''. '