A Roma la piazza fa flop: 4 gatti e fischi alla Camusso

Costanza Signorelli

Nonostante non ci fosse l'autorizzazione a manifestare e sebbene non fosse passata neanche una settimana dagli scontri che hanno devastato Roma, gli operai della Fiat e di Fincantieri hanno sfilato nella capitale. Noncuranti delle regole imposte dalla sicurezza e dal senso civico, il sindacato Fiom ha marciato in corteo bloccando per circa mezz'ora il Muro Torto per arrivare a piazza del Popolo dove si svolge la manifestazione. "Democrazia, contrasto, lavoro, no a chiusure e licenziamenti" lo striscione che campeggiava in piazza nonchè l'espressione dei contenuti della protesta. La verità è che la manifestazione è stata un flop sotto tutti i punti di vista. Le adesioni bassissime: poche migliaia di lavoratori (secondo gli organizzatori 12mila), più che un corteo un minicorteo. Lo stesso Maurizio Landini, segretario della Fiom che della protesta era la mente, è apparso poco convinto e persino Susanna Camusso, il segretario generale della Cgil, ha ricevuto una scarsa accoglienza: pochi applausi e qualche fischio. "La politica ci mette il cappello" - Il corteo non autorizzato, ha esordito Landini in piazza, "è la dimostrazione che le cose possono farsi in un modo democratico per difendere i diritti e il lavoro". E poi la frecciatina: "Ancora una volta la politica cerca di metterci il cappello sopra". Peccato uno dei pochi presenti in piazza fosse il leader del Sel Nichi Vendola: "Sono qua perché condivido il desiderio di tornare a vedere la piazza occupata dalla politica anzichè dalla guerra". Ed è stato pure aggredito verbalmente da un violento manifestante. Anche l'Italia dei Valori ha appoggiato e sostenuto lo sciopero dei lavoratori della Fiat. Una delegazione, guidata dal responsabile Lavoro e Welfare del partito, Maurizio Zipponi, era presente al sit in. Mentre Antonio Di Pietro commenta da lontano: "Una manifestazione che il sindaco Alemanno, con un'ordinanza anticostituzionale e antidemocratica, ha cercato inutilmente di impedire". "E' assolutamente sacrosanto - tuona il leader Idv - scioperare e manifestare contro una simile politica aziendale e un simile esecutivo".