Bossi prende Tosi a badilate: "Uno stronzo". Poi dito medio
Patacrac nella Lega Nord. La tensione era già altissima, nonostante le smentite di circostanza. Il Carroccio è spaccato tra fedeli a Umberto Bossi, il cosiddetto 'cerchio magico', e maroniani. Flavio tosi, il sindaco di Verona, è uno dei 'malpancisti' più noti, tanto che si sussurra che sia stato più volte sul punto di essere cacciato dal partito. E a quel momento, ora, ci siamo praticamente arrivati. Umberto Bossi picchia su Tosi con il badile. "E' uno stronzo - spara senza peli sulla lingua conversando con i cronisti a Montecitorio -. Ha tirato nella Lega un sacco di fascisti, cosa che non potrà essere sopportata per molto. Abbiamo altri progetti". Così il Senatùr, che mentre discorreva ha anche alzato il dito medio in un gesto idealmente rivolto al sindaco di Verona. "Sganassoni al congresso" - Bossi, a chi poi gli chiedeva se fosse d'accordo con il figlio Renzo quando dice che "chi è in disaccordo con il progetto vada altrove", ha risposto laconicamente: "Certo". Quindi il Senatùr è tornato sulle spaccature nel partito. "Alleanza Nazionale aveva messo un po' di gente - ha continuato -. Il segretario provinciale, che ho mandato via, ha dato la tessera a un po' di loro e la base ha chiesto di andare via dal partito. Qualcuno ha preso anche quattro sganassoni perché aveva le braccia tese", ha affermato il ministro delle Riforme argomentando così la sua tesi secondo la quale Tosi avrebbe portato i fascisti nella lega. Gli "sganassoni", per inciso, sarebbero partiti durante la contestazione a Varese di cui su libero-news vi abbiamo proposto il video esclusivo. La replica di La Russa - La prima replica alle dichiarazioni di Bossi è arrivata da Ignazio La Russa, ministro della Difesa ed ex militante dell'Msi. La Russa ha spiegato che "vuol dire che la Lega li ha espulsi", ha detto in riferimento ai contestatori che il Senatùr ha bolalto come fascisti. "Bossi - ha concluso in modo scherzoso - è un genio quando si tratta di trovare una via di fuga".