Dall'aula, i retroscena del voto La diretta di Franco Bechis
Il vicedirettore di Libero racconta in diretta il voto di fiducia alla Camera. La sicurezza di ieri sera comincia a vacillare. Segui la diretta di Franco Bechis 14:55 Chiacchierata finale con Pierferdinando Casini, uno che stando al centro è naturalmente al centro di tutto. "Io sono sereno, perché lo sono di natura. Mi andava bene qualsiasi soluzione. Anche questa. Berlusconi è stato bravo, perchè l'unica cosa che non voleva era un governo fra lui e il voto. Sa che andrà al voto in primavera, ma vuole guidare lui il governo elettorale. Vedrete che non porterà più nulla in Parlamento. Sicuramente non le intercettazioni perché c'è il voto segreto e non può permetterselo. Lui vuole durare solo ancora qualche settimana. Poi si andrà al voto e vedremo. Io sono sereno, serenissimo. Anche perché ho dei figli splendidi. Stamattina ho messo questo gessato blu con righini rossa e uno mi ha detto: bravo, papà che ti sei vestito da Bologna. Certo non porta benissimo, perché il Bologna perde sempre". Casini si ferma e mi guarda: "Non ti piace il vestito? In effetti sembro un po' un camorrista...". E ride di gusto: "Scusa un collaboratore mi porta una bustarella..." e in effetti un signore gliela sporge. "Sono le uniche bustarelle che prendo. C'è un sigaro appena tagliato. Non è dei miei preferiti, che sono i Cohiba. Però me lo fumo sereno... Ciao. 14: 26 Breve chiacchierata con Pierluigi Bersani. E' disposto a perdonare i radicali e la SVP che sono entrati mentre il Pd stava fuori: "Berlusconi aveva già il numero legale. Tre erano in missione, non hanno cambiato nulla". Bersani è già su temi cosmici: "La grande lotta che c'è nel mondo è fra debitori e prenditori. Come nell'antica Roma verrà uno che farà la campagna elettorale dicendo che azzera tutti i nostri debiti. E farà il pieno di voti". Bersani dice che l'Italia è piena di buffi. E' preoccupato per la situazione finanziaria dell'università di Palermo. Dice che rischiano nelle controllate 10 mila dipendenti e aggiunge alla Crozza: "Mica noccioline". Bersani sostiene che Giulio Tremonti fa una analisi giusta: "Dice che l'Italia ha grande debito pubblico e grande ricchezza privata. Giusto, ma poi bisogna essere conseguenti: andare a prendere grande ricchezza privata". Intanto Berlusconi ce l'ha fatta: 316 voti. Il governo ha la fiducia. 14: 11 Ecco l'eroe di giornata, Filippo Ascierto, il parlamentare Pdl (ex An) più amato dalle forze di polizia per cui si batte. Si era infortunato, tutti erano certi che restasse a casa. Lui è arrivato con le stampelle. E ha causato uno stranguglione a mezzo Pd. Non come quello dei radicali che ha paralizzato Bersani & c.. ma insomma, valeva la pena vederli quando Ascierto è entrato in aula.. 14:08 Rabbia nel Pd. I radicali hanno votato! Il governo ce l'ha fatta ufficialmente. Nella foto ecco Bersani che vede i suoi agitarsi e intuisce perché. Il sorriso è ironico. 13:54 Arturo Parisi non sa se votare o no. Gli dicono di si, ma lui ha bisogno di inviare una mail urgente a Gennaro Migliore, e la detta furibondo ad un collaboratore che sembra non capire un'acca... 13:50 Il Pd ha perso la bussola. Bersani è andato via furioso. Sarubbi è andato a votare, la Sereni pure. I Pd fuori sono smarriti. Cesare Damiano implora: che dobbiamo fare? Renzo Lusetti sorride: capito? Il cav ce l'ha fatta anche questa volta. David Sassoli che è venuto qui dall'Europarlamento sperando di festeggiare è nero in volto, più di Tuadi. Fioroni si consola: arriva a 315, siamo tornati al 14 dicembre. Un po' poco.. 13:48 Ecco Roberto Calderoli di spalle in cortile. E' alla sua ultima moda: giacca verde e scarpe da ginnastica verdi. Inguardabile. Ma e' felice.. 13:32 Pd agitato dalla nuova interpretazione sul numero legale. Se vanno sottratti i deputati in missione a inizio lavori, la strategia Aventino si rivelerebbe disastrosa. "Prendiamo uno schiaffo incredibile", mormora uno. Fioroni insiste: sono 317. Ma lui non crede alla storia dei deputati in missione: se votano non lo sono più. Altrimenti governi non avrebbero mai maggioranza" . Laboccetta parla con Antonio Di Pietro della manifestazione indignados di domani. A sentire Laboccetta, Di Pietro avrebbe assicurato: " NOn voglio casini. Domani non sarò a Roma e non ci sarà alcuna bandiera Idv". 13:22 Fioroni getta acqua sull'entusiasmo del Pd: mica siamo a giocare a tombola. Guardate che ne hanno 317... Veltroni parla da mezz'ora con Curzio Maltese. Non ride più. colloquio serissimo. Si tiene le mani in tasca e dondola sulle punte. Un onorevole Pd che non conosco riprende la battuta di Mentana e la amplifica: "si, è un'agonia.. Come quella di Tito, come quella di Francisco Franco...". Un altro dice: sembra di essere in attesa come in sala parto. 13:13 La Melandri si morde le unghie. Cesare Damiano invia sms con il telefono ora sta scrivendo un romanzo gli sono alle spalle. Messaggia anche Enrico Gasbarra. Passa Mentana, mormora : "E' una agonia lenta... Come nella poesia "lentamente muore...". Solo che non la si può usare più: la declamò Mastella per fare cadere Romano Prodi. 13:09 E' arrivato Pierluigi Bersani. Telefona in cortile. Gli sono vicino. Lo capisce, mi guarda e parla sottovoce. Gli scappa un "315"... qui in cortile il capannello Pd mormora: ce la fanno. 13:05 Osvaldo Napoli giura che 315 ci sono, e quindi fiducia si. Incontro Enzo Raisi (Fli). Come va a finire? "La fiducia c'è. La notizia però è che la maggioranza perde pezzi". Mi infilo nelle truppe Pd per capire... 12:59 Sardelli è uscito dalla Camera. Bossi non ha risposto alla chiama, ma c'è. I radicali non ci sono. Se non rispondono alla chiama manca forse il numero legale e il governo cade. 12:49 Mentre si vota la trattativa con Versace continua. Si è aggiunto anche il ministro della Giustizia Nitto Palma. I due si abbracciano e sorridono. Ma non c'è nulla da fare. Versace non cambia idea: "Io dico le stesse cose da sempre. Mi chiamo Versace, vado all'estero e mi chiedono come faccio a sostenere una baracca così..". Farina prova la carta di riserva: "Va bene, però entra e vota no. Rischiamo di non essere in numero legale". Manco questa. Versace non voterà. Con l'Aventino delle opposizioni si rischia davvero di non avere il numero legale. E la fiducia diventa impossibile. 12:55 Ps... nel gruppo Veltroni Melandri Cazzullo si e' sfilata la Melandri. l'ha rimpiazzata Enrico Mentana. ride anche lui. ma adesso ridono meno tutti. Filippo Ascierto era dato malato. Si e' rotto una gamba. ma e' venuto a votare. Ironizza un deputato Pd: l'avra' prelevato un elicottero Mediaset.. stiamo cadendo in basso... nervosismo nel Pd.. 12:44 Intanto in aula c'è la prima chiama. Miccichè ha votato. Scilipoti pure. La Siliquini anche, con la stampella. Il Pd che assiste dal video in cortile storce il naso. Puntano sulla mancanza del numero legale e dai commenti sembra si attendessero l'assenza di Miccichè. 12:42 Pss... stanno provando a convincere Santo Versace a cambiare idea. Tutti ritengono che la colpa del suo strappo sia di Paolo Romani che non lo ha nominato alla guida dell'anticontraffazione, preferendogli una avvocatessa milanese che conosceva. Renato Farina lo sta cercando e gli ha detto che Marco Reguzzoni deve parlargli. Altri hanno mangiato la foglia. Italo Bocchino e Benedetto della Vedova cinturano versace come due guardie del corpo. Ma attenzione! Arriva Reguzzoni e lo sfila alla presa. Ora parlano in tre: Versace, Reguzzoni e Farina. Versace si agita. Però si appoggia sulla spalla di Farina in senso di amicizia. 12:32 Valter Veltroni e Giovanna Melandri ridono da matti con Aldo Cazzullo dietro la fontana del cortile di Montecitorio. Sono di ottimo umore. La Melandri mi guarda e dice: "Hai polpa oggi, eh?". Siccome entrambi non ne hanno mai azzeccata una, Berlusconi rischia di essere già mezzo salvo. 12:27 Sono tutti nel cortile di Montecitorio a fumare. Ma fra poco si vota. Alcuni deputati incerti rivelano in segreto di avere rucevuto all'una di notte la telefonata di Paolo Cirino Pomicino che gli diceva di non votare la fiducia e che Luca Cordero di Montezemolo li avrebbe accolti a braccia aperte...". 12:25 Siamo appesi a un Sardelli. Berlusconi dice di averlo recuperato dopo un colloquio franco. Lui francamente dice "non ho ancora deciso"... Amedeo Laboccetta invece dice "Sardelli vota. Saremo 317". 12:03 Esco dal retro del palazzo. C'è il ministro Gianfranco Rotondi. E' pessimista: "Tira una brutta aria. Mi fa paura questa scelta dell'opposizione di non partecipare alla prima chiama. Forse sanno già che qualcuno dei nostri non viene a votare. Il rischio di cadere c'è. Lunedì sono andato da Silvio Berlusconi da amico e gli ho consigliato di ripassarsi uno a uno i nostri parlamentari. Se mai oggi la scavalliamo, bisognerà comunque farlo". Rotondi è comunque pessimista: "Nella migliore dell'ipotesi arriviamo a gennaio. Poi si continua in mezzo alle montezemolate continue. Si fa il referendum e sarà un plebiscito contro Berlusconi. I no saranno il 7% e diranno che quello varrà il governo. Si andrà a votare e in quelle condizioni rischiamo di non essere nemmeno uno dei due che se la battono. No, meglio andare a votare prima con questa legge...". 11:51 Clima nervosetto a palazzo. Per la prima volta nelle fila della maggioranza c'è il timore che il governi cada. Ostenta ottimismo Maurizio Lupi: 317 voti. Più cauto Denis Verdini: 315-316 voti. Ma nella maggioranza c'è chi teme peggio. Un sottosegretario sibila: c'è aria da 25 luglio. 11:45 Siamo a un'ora dalla fiducia. Appena terminato intervento di Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl. Velenosetto su Giulio Tremonti (il decreto sviluppo - ha detto - non può essere a costo zero). Cicchitto però è scivolato sul programma futuro, inciampando in un lapsus dietro l'altro. "Dobbiamo entro il 2003... portando l'orologio indietro di dieci anni". Poi per tre volte ha esortato: "abbattiamo la crescita", correggendosi: "abbattiamo il debito...".