Silvio: nuove regole in Aula
Nell’agenda del presidente del Consiglio quest’oggi c’era l’assembleacon i parlamentari del Pdl, a pochi giorni dal congresso che celebreràla nascita ufficiale del partito di centrodestra. E Silvio Berlusconinon ha perso occasione per fare il punto della situazione, parlando ditutto un po’: dalla crisi al piano casa, dal governo alleintercettazioni. Partendo da quest’ultime, il premier ha esortatoi rappresentati del Popolo della libertà a farsi trovare pronti inAula: “Mi raccomando, siate tutti presenti e lavatevi bene le mani e ipolpastrelli”, ha scherzato facendo riferimento al nuovo sistema divotazione a Montecitorio. Berlusconi ha dichiarato nell’occasione cheil governo ha già “risolto il problema della giustizia civile e oralavora a quella penale”. Ma è certamente la crisi finanziariail tema più caldo: se dovesse aggravarsi, Berlusconi ha assicurato chel’Italia avrà un sistema che consentirà di “sostenere chiunque si trovisenza lavoro”, evitando però di incappare nel tranello dell’assegno didisoccupazione avanzato da Dario Franceschini, perché “sarebbe unincentivo a licenziare. Questo c’è stato detto da varie categorie”.Argomento correlato quello del piano straordinario per l’edilizia,incentivato anche per poter assorbire il numero maggiore di lavoratori.Il piano sarà sul tavolo del Consiglio dei ministri di venerdì e, haassicurato il Cavaliere, “non ci sarà nessuna cementificazione” dalmomento che si tratta di “una legge di assoluto buon senso e non cisarà nessuna negazione delle leggi urbanistiche”. Poi è passato ai temi politici, annunciando che proporrà una riforma dei regolamenti parlamentariche preveda “che si riconosca nel solo voto del capogruppo il voto ditutto quanto il gruppo che rappresenta. Ovviamente - ha aggiunto - chiè contrario potrà esprimere il suo no o astenersi”. Una proposta chevada incontro anche ai parlamentari che, costretti a votare 70 o 80volte, rischiano il pericolo di “deprimersi”. Ma l’idea del Cavaliere trova già uno stop ed è quello del presidente dalla Camera,Gianfranco Fini, secondo il quale “cadrà nel vuoto”. Anzi, èpraticamente “impossibile che accada. E’ una proposta – ha proseguitoFini – che è già stata avanzata ed è caduta nel vuoto. Accadrà anchequesta volta”. Quello del Pdl, secondo il presidente del Consiglio, rimane prima ditutto il “governo più capace nella storia repubblicana” e così dovràrispondere alle attese anche il Popolo della libertà. “Il Pdlsarà la cosa più importante che lasceremo alla storia del Paese. Il 27marzo è una grande data in cui verrà fondato il partito che hannofondato tutti insieme gli italiani il 2 dicembre 2006”, ha annunciato.Berlusconi ha ripercorso le tappe del successo: “Abbiamo vinto leelezioni, poi abbiamo vinto a Roma, in Abruzzo e contro ogni previsioneabbiamo vinto in Sardegna e poi vinciamo ogni volta alla Camera e alSenato con il gruppo più importante e grande della storia dellaRepubblica. Andiamo a fondare tutti insieme una nuova forza di cuisiamo tutti convinti e dove ci saranno tutti quelli che non siriconoscono nella sinistra”. Infine un’assicurazione, facendo unabattuta ai parlamentari seduti accanto a lui al teatro Capranica: “Noivorremmo tutto, ma non certo un partito di nomenklatura...”.