Shalit libero: la scelta giusta "Vera lezione di civiltà"
Un israeliano vale mille palestinesi. E se a dirlo sono i fondamentalisti palestinesi di Hamas c’è da crederci. Quello che a molti sembra uno scambio improponibile per Israele è un affare. E il motivo è presto detto: quando l’ideale etico su cui si fonda il tuo Stato è quello per cui «chi salva una vita salva il mondo intero», non conta il prezzo che paghi, ma l’obiettivo che raggiungi. E salvare vite, in un contesto in cui chi ti circonda vuole la tua distruzione e la conversione di massa all’islam per tutta l’umanità, è l’unica cosa che abbia davvero un valore. Vota il sondaggio di Libero in basso a destra Guarda i risultati Al di là di qualsiasi calcolo, ogni israeliano sa per certo che lo Stato non lo abbandonerà mai. Una garanzia indispensabile per tutti i ragazzi e ragazze che appena maggiorenni vanno a prestare servizio militare, per ben tre anni, in zone in cui li sgozzerebbero volentieri vivi, e una garanzia fondamentale per i loro genitori che non permetterebbero mai ai propri figli di vivere in uno Stato che non mettesse la vita umana davanti a qualsiasi calcolo politico. Israele non è solo un semplice scudo per tutti quegli ebrei che nel mondo rischiano la vita, ma è un avamposto dell’Occidente per la vita e la democrazia (il 20% dei cittadini israeliani sono musulmani, lo 0% dei cittadini degli Stati a maggioranza islamica è ebreo). Per garantire pace, vita e speranza alle future generazioni israeliane è necessario concepire la propria democrazia come unità di valori. Ed è questo che ha permesso di accettare un accordo che nella diplomazia del ricatto non sta né in cielo né in terra. Gilad Shalit in cambio non di palestinesi qualunque ma di terroristi e delinquenti condannati con regolare processo vuol dire mettere la sostanza davanti alla forma. Quando i tuoi vicini dichiarano di volerti distruggere, quando arrivano a colpirti con 100 missili al giorno, devi fare i conti senza numeri e affidarti ai valori della tua civiltà. La liberazione di Shalit è anche una lezione di civiltà del popolo ebraico (a cui appartengo), e di tutto l’Occidente, al mondo islamico dei kamikaze: la vita è il valore supremo di fronte al quale non si mercanteggia. di Vito Kahlun