La lista dei 26 'disertori'. Il videoblog di F. Specchia

Lucia Esposito

"Vabbé il governo è andato sotto, ho capito: ma io, scusi, che c'entro?". Intervistato dal Corriere della Sera Domenico Scilipoti, il deputato che il 14 sicembre scorso tradì Antonio Di Pietro per sostenere Silvio Berlusconi, spiega il motivo della sua assenza martedì alla Camera (con lui, tra ingorghi, funerali e scuse varie, a Montecitorio c'erano altri 25 disertori). "Ero fuori. Impegni importanti assai. A Messina, al Tribunale avevo una questione, come dire...Preliminare". Quando il giornalista gli chiede se lui non poteva rimandare questi impegni. Scilipoti risponde: "E io le chiedo: i capigruppo della maggioranza non potevano farmi una telefonatina e avvertirmi che il governo rischiava di sprofondare". "L'uomo venuto dall'impossibile". Il videoblog di Francesco Specchia Scilipoti dice: "Non è che stare dentro una maggioranza non paralizza i deputati. Non è che tutto quello che decidono i vari Verdini o Cicchitto è oro colato. Voglio dire: io lo scorso 14 dicembre lasciando l'Italia dei Valori e votando la fiducia al governo Berlusconi, mi sono immolato per il bene degli italiani. Quindi, sempre per il bene del Paese posso fare un passo indietro". Quando il giornalista gli fa notare che Berlusconi non apprezzerà certi ragionamenti, lui si smarca e dice: "Quando feci la scelta che sappiamo, e che mi è costata cattiverie e insulti, decisi con il Cavaliere un certo tipo di percorso. Ora, visto che le cose non stanno andando come previsto, io entro nel dibattito che si è sviluppato dentro la maggioranza e sto, come dicono quelli che parlano bene, nella dialettica, mi muovo, ascolto..".