Cuor di Marina: "Mio padre non mollerà"
"Mio padre non deve assolutamente mollare e non mollerà" soprattutto "per il rispetto e l’amore che ha verso la democrazia", che "non si può piegare alle trame di qualche Procura e di qualche redazione". Dalle pagine del Corriere della Sera Marina Berlusconi, presidente di Fininvest, spiega le ragioni dell'esposto presentato al ministro della giustizia e al procuratore generale della Cassazione che segnala un'anomalia sul maxi-risarcimento di luglio alla Cir per la vicenda del Lodo Mondadori. "Altro che leggi ad personam, qui siamo alle sentenze ad personam, al diritto cucito su misura: quando ci sono di mezzo mio padre o le nostre aziende spuntano addirittura principi giurisprudenziali inediti e totalmente innovativi. Peccato che siano principi inesistenti, nati dal talgio di una frase addirittura sostituita da puntini di sospensione e dalla mancata citazione di altre". E assicura: "Mio padre non mollerà, la democrazia non può piegarsi alle Procure". E argomenta: "Qui non si tratta di interpretazioni, questi sono dati di fatto. Sono scomparse frasi intere di una sentenza della Cassazione". Il taglio e l’omissione "di alcuni passaggi", continua, "ribalta totalmente la tesi della Cassazione con la conseguenza che noi dobbiamo firmare un assegno da 564.248.108,66 euro. Le carte sono lì, basta confrontare i testi sul sito della Fininvest. Incredibile, ma vero". Quindi ripercorre le tappe del processo dalla sentenza del '91 della corte d’Appello di Roma, quella che dava torto a De Benedetti, e sentenzia: "La vicenda si concluse con una transazione impostaci dalla politica che De Benedetti accettò entusiasticamente, come dimostrano le sue dichiarazioni di allora, senza neppure ricorrere in Cassazione e ci credo che fosse soddisfatto". E affonda il tiro: "Ormai contro mio padre siamo alla barbarie legalizzata: si inventano inchieste a ripetizione su reati inesistenti e senza vittime solo per fabbricare fango. Poi il fango fabbricato viene palleggiato tra una procura e l’altra e infine riciclato.. Il processo, con relativa inevitabile condanna, lo si celebra sui media". E sulle intercettazioni: "Credo che raramente si sia assistito a un tale spettacolo di inciviltà. Altro che bavagli: ma davvero qualcuno può credere e sostenere che si può continuare così?". E a chi cita Strauss-Khan, Marina Berlusconi risponde: "Mio padre non ha mai fatto assolutamente nulla di male e vedere il modo in cui cercano di sfregiarlo, per chi come me lo conosce davvero e sa davvero com'è, è ogni volta un pugno nello stomaco. E’ uno di quegli uomini rarissimi che ha sempre saputo far coincidere la realizzazione di se stesso e dei propri obiettivi, la creazione di opportunità per sè con la creazione di opportunità e di benessere per gli altri". Conclude passando all’attuale situazione politica nel contesto della crisi globale: "Mio padre non deve assolutamente mollare e non mollerà" soprattutto "per il rispetto e l’amore che ha verso la democrazia", che "non si può piegare alle trame di qualche Procura e di qualche redazione". "Persecuzione? Non avevo dubbi sul fatto che si trattasse di una sentenza politica, ora si scopre su che cosa si basa! Non tiro conclusioni, ma veda lei... Purtroppo la verità è che parlare di persecuzione non è più sufficiente. Ormai contro mio padre siamo alla barbarie quotidiana legalizzata". Lo afferma la presidente di Fininvest, Marina Berlusconi, in un passaggio della lunga intervista rilasciata oggi al "Corriere della Sera" in cui spiega perchè ha presentato un esposto su un’anomalia determinate nella formulazione della sentenza che ha portato la Cir a incassare 564 milioni come risarcimento per la vicenda Mondadori. "Certo, -prosegue la presidente di Fininvest- mi ha molto turbato leggere articoli di informatissimi notisti politici in cui si considera come un dato scontato che questa aggressione furibonda possa mettere in discussione la sua libertà personale, il futuro delle sue aziende e addirittura la sua incolumità. E nessuno fa un salto sulla sedia? Sì, barbarie quotidiana legalizzata, ma assolutamente illegale". "Si inventano inchieste a ripetizione su reati inesistenti e senza vittime solo per fabbricare fango. Poi il fango fabbricato - continua Marina Berlusconi- viene palleggiato tra una Procura e l'altra e infine riciclato. Il processo, con relativa, inevitabile condanna, lo si celebra sui media. Quello in aula, se si farà e come finirà non interessa più a nessuno. So bene, e ci tengo a ripeterlo, che dietro tutto questo c'è solo una minoranza di toghe, che la magistratura come istituzione merita il massimo rispetto. Ma il risultato non cambia. E mi chiedo che cosa tutto ciò abbia a che fare con la giustizia, con l’informazione, con un Paese che si considera civile".