Ipocriti Bianca Balti fa la morale alle escort "Vendono il corpo". Poi elogia le prostitute
La donna che ha fatto le scarpe a Belèn nella pubblicità Tim fa Bianca di nome me è rossa di dentro. In un'intervista rilasciata ad A, la modella italiana fa la moralista a tutto spiano, contestando le donne che vendono il proprio corpo e se lo rifanno, senza considerare che lei si comporta come loro. Poi si lancia in un confronto degno di Sgarbi: meglio essere prostituta che escort. perché la differenza c'è, ritiene la Balti. L'elogio della prostituzione - "Chi aspetta i clienti lungo i viali ha coscienza di sé e di quello che fa. È l’unico punto di partenza per un riscatto. Invece oggi tante si vendono in cambio di soldi o di lavoro e fanno finta di essere delle gran dame". Ne è tanto convinta la Cleopatra dello spot Tim, che addirittura pronunica un elogio della prostituzione: "Legalizziamo la prostituzione. Non mi permetto di fare la morale a chi decide di vendere sesso per campare. Poi non capisco perché l’unica attività completamente esentasse debba essere andare a puttane. Non ha senso". Nonostante questo però, contraddicendosi un pò , la Balti ritiene che sia diabolico vendere il proprio corpo. Perché, dice, è come perdere l'anima. "Vendere il proprio corpo è sbagliato. Quando vendi il tuo corpo significa che alla tua anima hai già rinunciato". Tette al silicone - Lei invece al corpo ci tiene. E non lo vende mica, anche se ci campa su quello, facendo servizi fotografici. Anzi, gioca a fare la trasandata, quella che se ne frega dell'aspetto, la figlia dei fiori no global. "Quando ho cominciato a lavorare - dice - avevo i piercing e i capelli rasati e tinti di un colore assurdo. So già poi come vorrei essere tra tanti anni. Con i capelli bianchi, lunghi, vestita di camicioni: una Marta Marzotto, senza gioielli". Una che non farebbe mai nessun ritocco, insomma? Tutt'altro, infatti la Balti si è già rifatta le tette e lo ammette pure candidamente. "Queste mi sono costate 10mila dollari", dice mettendosi le mani sul seno. La nuova eroina della sinistra perbenista ha il destino nel nome. Si chiama Bianca ed è un sepolcro imbiancato.