Se critichi la toga Woodcock paghi mille euro di multa
I giornali pubblicano fiumi di intercettazioni irrilevanti, il cui unico obiettivo è infangare Silvio Berlusconi. Su tantissime di quelle intercettazioni negli ultimi anni aleggia lo spettro del pm prezzemolino, quell'Henry John Woodcock impegnato nella sua personalissima crociata contro il Cavaliere. Ma la violazione sistematica della privacy, sacrificata sull'altare di inchieste che conducono a poco o nulla - sul conto di Woodcock c'è ormai materiale per vergarci un'enciclopedia - non è ovviamente un problema. Il problema, semmai, sorge quando il pm napoletano si sente offeso. Woodcock ha la querela facile. L'ultima vittima è il presidente dei Senatori del Pdl, Maurizio Gasparri, condannato a pagare mille euro di multa per "diffamazione aggravata" nei confronti della toga partenopea. "Irresponsabile" - La faccenda affonda le sue radice indietro negli anni. Si torna al 2004, quando Gasparri era ministro delle Comunicazioni e commentò l'archiviazione di un'inchiesta messa in piedi da Woodcock, che al tempo era di stanza a Potenza. Inchiesta mediatica, inchieta archiviata: Woodcock accusava Gasparri di favoreggiamento per aver suggerito a un imprenditore che il suo telefono fosse sotto controllo. Secondo il gip, però, il quadro tratteggiato da John Henry non stava in piedi. Così, dopo la richiesta d'archiviazione, l'allora ministro si permise di dire la sua. Nel corso di una telefonata in diretta alla Rai spiegò che "era stata spazzata via la farneticante accusa di un giudice irresponsabile di Potenza". Poi Gasparri aggiunse che il Guardasigilli e il Csm "avrebbero messo fine all'azione dissennata di persone che calunniano". Apriti cielo. Woodcock querelò. E a distanza di sette anni si è arrivati a sentenza. Al pm non si può dire "irresponsabile". A Gasparri è costato mille euro.