Aumentano i tumori alla bocca Tutta colpa del sesso orale
Fare sesso orale non protetto sarebbe la spiegazione dell'amumento dei tumori alla cavità orale tra i giovani. A sostentelo, il dottor Marco Merlano, direttore del dipartimento di Medicina 2 e responsabile del dipartimento di oncologia medica dell'Ospedale Santa Croce di Cuneo, a margine del Congresso europeo di oncologia medica in corso a Stoccolma. "Negli ultimi 20 anni - ha detto l'esperto - l'età dei pazienti colpiti dal tumore alla cavità orale si è abbassata. Prima le persone a rischio avevano per lo più un'età superiore ai 40 anni. Questo perchè c'è l'abitudine sempre più diffusa fra i giovani di praticare sesso orale non protetto e quindi di esporsi maggiormente al rischio di infezione da HPV". I dati - I tumori alla cavità orale rappresentano più del 4% di tutti i tumori con otre 500mila nuovi casi al mondo e 300mila decessi nel 2008. In Italia ogni anno si registrano 10-12mila nuovi casi ma la difficoltà sta proprio nel diagnsticarli. "Più del 60 per cento dei pazienti in Italia arriva alla diagnosi quando ormai la malattia è in stadio avanzato". Ma quello che più colpisce è proprio il fatto che mentre i tumori a testa e collo stanno diminuendo quelli alla cavità orale, faringe e laringe aumentano (questi ultimi fanno proprio parte della categoria testa-collo). Le cause sarebbero appunto l'aumento di sesso orale non protesso ma anche alcol, fumo e l'eccessiva esposizione al sole. Altre cause - Sulla possibilità che esistano altre cause si è espresso proprio il Codacon che replica: "Bisognerebbe evitare di esprimere giudizi così netti e unidirezionali. Molti scienziati, ad esempio, si stanno domandando se esista una correlazione tra la presenza di fluoro ed alcuni tumori, come quelli alle vie orali. Per altri l’aumento delle diagnosi di cancro alle vie orali sono dovute al consumo esagerato di sostanze alcoliche". Proprio sul fluoro, da uno studio effettuato per il Codacons dall'Istituto Superiore di Sanità emerge che "la fluorosi dentale e scheletrica (con aumentata fragilità ossea) sono le conseguenze più documentate, ma sono stati descritti effetti sistemici sulla tiroide, e anche una possibile associazione con insorgenza di osteosarcoma".