Iran contro Israele: un cancro

Silvia Tironi

"Un cancro": così l'ayatollah Ali Khamenei, guida supremadell'Iran, ha indicato Israele aprendo una conferenza internazionale sullaPalestina a Teheran. Per questo motivo, ha sottolineato il successoredi Khomeini, bisogna dire "no a qualsiasi trattativa fra palestinesi e israeliani. Perché il popolo palestinese potrà ottenere risultati soloattraverso la jihad dei combattenti. C'è gente secondo la qualel'unico modo per salvare la Palestina sono le trattative. Ma trattativecon chi? Con un regime usurpatore e deviato? Con gli Usa e la GranBretagna, che hanno creato questo cancro attraverso il pretesto dell'Olocausto?", si è chiesto Khamenei, che ha più volte ribadito: "Èla resistenza l'unico modo per salvare la Palestina". Nel suo discorso l'ayatollah non ha risparmiato severe critiche e attacchi anche al presidente degli Stati Uniti Barak Obama, dal momento che, con la sua scelta di "giustificare le operazioni militari di Israele a Gaza con esigenze disicurezza" non ha fatto altro che, a detta di Khamenei, "difendere il terrorismo diStato. Quella intrapresa da Obama è una strada sbagliata, non meno diquella seguita dal suo predecessore George W. Bush". E come Bush "anche il nuovo presidente Usa, nonostante tutti i suoi slogan sul cambiamento, ha posto alcunecondizioni per la sicurezza dei sionisti, e ciò significa difendere ilterrorismo di Stato. Ciò significa sostenere il massacro del popolopalestinese a Gaza".