A Milano le sfilate a rischio perché i partigiani frignano
I partigiani sono in festa: è riuscita l’impresa di sfrattare la moda dalla “sacra” Loggia dei Mercanti. Tutti gli eventi verranno spostati in uno spazio decisamente più angusto dietro al Duomo. Una decisione maturata dopo dopo un tira e molla assai poco edificante tra associazioni di categoria e la giunta, scattata al richiamo dell’Anpi. Del resto quando la mamma ordina, il bravo figliolo si adegua, eseguendo al meglio le direttive. Tra i firmatari della petizione che ha fatto scoppiare il caso, infatti, figura anche il nome della signora Cini Boeri, madre dell’assessore alla Cultura di Palazzo Marino. Un fatto curioso, anche se la cosa più emblematica è che di mezzo c’è la sorte della settimana delle sfilate donna, il lavoro di centinaia di persone e l’immagine della nostra città. Facciamo un passo indietro: lo scorso venerdì l’Anpi ha lanciato i suoi velenosi strali contro la sede prescelta per i defilè settembrini: la Loggia dei Mercanti, considerato da alcuni luogo sacro dei caduti antifascisti. L’assessore Boeri non ha perso tempo. Prima ha affermato che si trattava di una soluzione temporanea. Poi, mentre montava la protesta, ha deciso di accelerare i tempi, anche perché della faccenda si era interessato anche il sindaco Guliano Pisapia, noto per snobbare alla grande qualsivoglia manifestazione legata alla moda. Stavolta però c’è da tener conto del malumore dei partigiani e quindi meglio studiare in fretta una soluzione. Ed ecco, per magia, compiersi il miracolo: dalla colorata pagina Facebook, l’archistar Stefano Boeri annuncia, per la gioia dei suoi 7086 fan «La Loggia dei Mercanti è uno spazio storico che in passato è stato “affittato” per gli usi più disparati. Noi vorremmo che diventasse un luogo per la memoria a partire dai prossimi giorni». Tradotto: le sfilate dovranno trovare altra collocazione a una settimana del loro inizio, rinnegando la conferenza stampa tenuta poco tempo prima a Palazzo Marino. Assolutamente geniale. Potete immaginare la preoccupazione della Camera Nazionale della Moda, tanto che viene convocata immediatamente una tavola rotonda per dirimere la tragicomica querelle. Dopo ore di serrato confronto l’ennesima marcia indietro: si torna in piazza Duomo, ma non sul sagrato, bensì nella stretta zona fronte Rinascente. Un “raggiante” Boeri ringrazia con l’occhio destro la Camera Nazionale della moda e la Sovraintendenza e con l’occhio sinistro rassicura il popolo arancione sull’utilizzo sacrale della Loggia dei Mercanti. Un colpo al cerchio e una alla botte che francamente non convince nessuno. Il più arrabiato, e meno diplomatico, Saverio Moschillo, patron del marchio John Richmond e vice presidente vicario della Camera Nazionale: «Ho fatto sapere all’assessore che i giochi di prestigio non ci piacciono. Siamo pronti a chiedere a Palazzo Marino un risarcimento di qualche centinaia di migliaia di euro». di Massimo De Angelis