Muore per un gioco erotico: arrestato ingegnere sadomaso

Lidia Baratta

Avevano preso parte a un gioco erotico della tradizione giapponese. Che, però, è finito in tragedia. Una ragazza di 24 anni è morta e un'altra è finita in ospedale in gravi condizioni, a Roma, dopo essere state legate con delle corde secondo le regole dello 'shibari' nipponico in un garage di proprietà della Agenzia delle entrate. Arrestato l'uomo che ha prima legato le ragazze, e poi partecipato con loro al rito sadomaso. Si tratta di un ingegnere romano di 42 anni, esperto di tecniche bondage e sex toys.  Costrizione erotica - A chiamare i soccorsi, intorno alle 4.45 di venerdì mattina, è stato proprio l'uomo  che stava partecipando alla 'costrizione erotica' con le ragazze nel garage in via  Settebagni 384, in zona Bufalotta alla periferia di Roma. La 24enne, studentessa fuori sede di Lecce, è morta per soffocamento, mentre la 23enne, usciere del locale della Agenzia delle entrate, è stata portata in codice rosso all'ospedale Sant'Andrea. La bilancia - Le due giovani erano state legate con una stessa corda, in varie parti del corpo fino al collo, ai tubi della caldaia del garage. Mani e piedi immobilizzati, la corda passava su una trave orizzontale all'altezza di due metri da terra. Ognuna faceva da contrappeso all'altra come in un gioco della bilancia: quando una scendeva verso terra, l'altra saliva verso l'alto dandosi la spinta con le punte dei piedi. Salendo, la corda provocava uno strozzamento che durava alcuni secondi. Il soffocamento, secondo alcune tecniche erotiche, produrrebbe una sensazione simile all'orgasmo. Ma una delle due ragazze a un certo punto è svenuta restando in terra e costringendo a restare in alto l'altra, che è così rimasta impiccata. Lo shibari - Lo 'shibari' era una tecnica usata nell'antichità in Giappone per legare i prigionieri con corde sottili di fibra naturale,  che formavano disegni geometrici sul corpo come una tela. Oggi, invece, è stata convertita in un gioco sadomaso. Il pericolo che si corre, come è accaduto in questo caso, è quello dell'asfissia. La comunità sadomaso - I tre si erano incontrati per un aperitivo. E probabilmente avevano fatto uso di alcol e droga. Poi si sono recati nel vano caldaia del garage aperto al pubblico, dove è iniziato il gioco erotico finito in tragedia. Era proprio qui che lavorava come usciere la ragazza 23enne sopravvissuta, ora ricoverata in prognosi riservata. I medici sono ottimisti e la giovane dovrebbe essere ormai fuori pericolo. L'ingegnere romano di 42 anni, non sposato, è un appassionato di tecniche del genere e noto membro della comunità sadomaso. L'uomo avrebbe legato le due giovani con cui, secondo le prime ricostruzioni, si era già incontrato. E avrebbe anche raccontato alla Squadra Mobile di Roma che le due ragazze stavano volentieri al gioco poi finito male. Nella sua macchina sono state trovate alcune corde ed un kit completo di 'sex toys'.