Megalomani Scilipoti economista in cattedra "Tremonti, ti dico io come fare la manovra"
Come nel calcio, gli italiani nei momenti topici si scoprono tutti espertoni. In quest'estate caldidssima, per esempio, al bar capitava di sentir parlare di spread, Btp, Bund e contributi figurativi manco fossero dribbling, fuorigioco e Champions League. Tutti, insomma, si sentono in grado di dare consigli e elargire ricette miracolose per salvare l'Italia. L'ultimo esempio? Il deputato Domenico Scilipoti che dà dritte sulla manovra al ministro dell'Economia Giulio Tremonti. Del segretario del Movimento di Responsabilità nazionale i meno addetti ai lavori hanno notizia soltanto da qualche mese, da quando cioè nel dicembre 2010 fu tra gli artefici del salvataggio del governo Berlusconi. Da allora, ha fatto scalpore più per qualche sua intemperanza verbale (tipo a Un giorno da pecora) o per la fantasia dei compincolla del suo manifesto (direttamente da quello del Partito nazionale fascista) che per le trovate politiche. Eppure Scilipoti è uomo d'ingegno e inventiva. Ed eccolo dunque salire in cattedra e annunciare di voler scrivere una lettera aperta a Tremonti per chiedere che vengano previsti due condoni nella manovra. Il deputato si lamenta della "blindatura" con cui il testo arriverà alla Camera, e per questo ritiene "che l'unica possibilità, al momento, sia scrivere una lettera pubblica". La linea dettata dal Responsabile è quella di un "condono fiscale e un condono edilizio con riforme strutturali per la riscossione dei crediti del fisco". Con modestia, Scilipoti ricorda che "sono condoni destinati a sanare illeciti non gravi. Se Tremonti, una volta recepiti, li riterrà utili - conclude il piccolo onorevole di Barcellona Pozzo di Gotto - potrà utilizzarli senza mettere le mani nelle tasche degli italiani".