Via libera ai licenziamenti Dietrofront sul fisco in piazza
Una manovra "raddrizzata", come l'ha definita il premier Silvio Berlusconi. La deroga all'articolo 18, prevista all'articolo 8 della manovra-bis, è forse il provvedimento che fa più discutere. Secondo la nuova formulazione, i contratti di lavoro sottoscritti a livello aziendale o territoriale "operano anche in deroga alle disposizioni di legge" e "alle relative regolamentazioni contenute nei contratti collettivi nazionali". In pratica, l'emendamento presentato dalla maggioranza e approvato dalla Commissione Bilancio del Senato dà la facoltà alle aziende di licenziare in presenza del sì di una rappresentanza sindacale, fatto salvo il "rispetto per la Costituzione, i vincoli derivanti dalle normative comunitarie e le convenzioni internazionali, a tutela per esempio delle lavoratrici in concomitanza del matrimonio o dei periodi di maternità. Prevedibile la reazione, durissima, della Cgil. Per il segretario del sindacato Susanna Camusso la misura del governo "va contro la Costituzione". No al fisco in piazza - Detto del recupero delle somme non riscosse in occasione del condono tombale del 2002 (il contribuente dovrà pagare entro il termine perentorio del 31 dicembre 2011, altrimenti sarà "sanzione pari al 50%» delle somme in questione", più controlli sui redditi successivi), altre novità sono una sempre più probabile SuperInps (grazie all'emendamento del Pd accolto dal ministro Tremonti che impegna il Governo a presentare un "programma per la riorganizzazione della spesa pubblica" con annesso accorpamento degli enti di previdenza) e un parziale dietro-front sulla questione del fisco in piazza. La pubblicazione delle dichiarazioni dei redditi su internet da parte dei Comuni, infatti, sarà senza nomi e cognomi. Non sarà inoltre necessario indicare i propri conti correnti all'interno di Unico o del 730.