Strauss-Kahn torna a Parigi tra le critiche della gauche
In Francia, tra i socialisti, è corsa allo smarcamento da Dominique Strauss-Kahn, l’ex direttore del Fondo monetario internazionale (Fmi) costretto a maggio a dimettersi dall’incarico per una accusa di stupro per cui è stato anche arrestato ma che poi si è rivelata infondata. DSK, come lo chiamano oltralpe, era il candidato perfetto per il Partito socialista (Ps) per sfidare Nicolas Sarkozy alle presidenziali del 2012. Ma le vicende giudiziarie in cui è stato coinvolto lo hanno messo fuori dalla corsa per l’Eliseo, impedendogli di presentare la domanda per le primarie del Ps, che si terranno in ottobre. Strauss-Kahn, riabilitato dalla giustizia americana e po anche dal mondo della finanza internazionale, è atteso di ritorno a Parigi da New York per questa domenica e con l’avvicinarsi del suo rientro è tutto uno smarcasi da parte dei compagni di partito, molto imbarazzati dalla sua presenza, tanto da considerarlo un alleato scomodo. Nei giorni scorsi infatti gli era stato riconsegnato il passaporto, in seguito all’archiviazione delle accuse di stupro formulate nei suoi confronti da una cameriera del Sofitel Hotel di New York. In un’intervista a Canal+, il segretario del Ps e in corsa per le primarie Martine Aubry, ha dichiarato di aver salutato con «immenso sollievo» la decisione del giudice americano, tranne poi assestare un colpo basso all’ex direttore del Fondo monetario internazionale: «Penso la stessa cosa di molte donne sull’atteggiamento di Dominique Strauss-Kahn verso il gentil sesso», ha dichiarato sibillina, non accusandolo ma dicendo per sottinteso tutto. Ancora più diretto è stato il collega di partito ed ex premier socialista, Michel Rocard, che ha parlato di una «malattia mentale» che renderebbe difficile per Dsk «controllare i suoi istinti». La speranza dei socialisti, come ha lasciato intendere il deputato Arnaud Montebourg sulla televisione i-Télé, è che Strauss-Kahn scelga di scusarsi. In particolare a temere di più sono i tre candidati alle primarie, perché assieme alla Aubry, corrono anche gli ex coniugi François Hollande (che sembra rinato politicamente con lo scoppio dell’affaire DSK) e la sempreverde (si fa per dire) Ségolène Royal. L’ultimo sondaggio dell’Istituto francese dell’opinione pubblica, dà Hollande sempre in vantaggio con il 42 per cento delle preferenze, staccando le due sfidanti Aubry e Royal, ferme rispettivamente al 31 e al 18 per cento. Da domenica i socialisti dovranno trovare il modo di smarcarsi – ma con classe – dall’ex direttore dell’Fmi, che in patria tornerà con la moglie Anne Sinclair, l’unica la cui immagine è uscita totalmente rafforzata dallo scandalo. Secondo un sondaggio effettuato da Harris Interactive e pubblicato dalla rivista VSD, il 54 per cento dei francesi ha lodato il ruolo assunto dall’ex regina del giornalismo d’oltralpe al fianco del marito, definita da oltre il 70 per degli intervistati una donna «forte», «coraggiosa» e «fiera». di Simona Verrazzo