Nel marasma Inter c'è Forlan Moratti e Gasp ai ferri corti

Costanza Signorelli

Avviso ai naviganti nerazzurri: si salvi chi può! Il presidentissimo Massimo Moratti, sciolti i bavagli mourigneschi, è tornato a parlare che è una bellezza, sparando a zero su allenatore e giocatori. Proprio come faceva ai bei tempi di Simoni, Lippi, Hodgson, Cuper, Tardelli, Zaccheroni eccetera eccetera: ovvero quando l'Inter spendeva e non vinceva. Unica differenza, la minor disponibilità a metter mano al portafoglio. Passati due giorni dalla non esaltante amichevole di sabato contro il Chievo (persa per 3-2) Moratti ha deciso di mandare messaggi al suo tecnico: "Pazzini deve giocare perché fa una montagna di gol. Sneijder dietro le punte? Non fatemi parlare...". Ufficializzando di fatto la vita da separato in casa dell'Olandese che ha saltato gli ultimi due appuntamenti amichevoli dell'Inter e che dall'Olanda dice: "Resto, ma non si sa mai...". Insomma Moratto non ha dispensato semplici consigli da "primo tifoso", ma ha sferrato bordate al suo tecnico: "La difesa a tre? ...magari cambierà...", dice sibillino. Il povero Gasperini, insomma, rischia di pagare una situazione paradossale: lui, pur bravo e preparato, non era la prima scelta di Moratti e, lo sappiamo, nemmeno la secondo o la terza. Gasp per il presidente ha rappresentato il "meno peggio" che questo anemico mercato proponeva. Lui, giustamente, ha preso al volo l'occasione di una vita e si è imbarcato sulla nave Inter. Ma tenerla in rotta (evitando gli ammutinamenti dell’armatore Moratti) è tutt'altra storia. E la sua ostinazione nell'aggrapparsi a un modulo (il 3-4-3) che proprio non è nelle corde dell’Inter, non lo sta aiutando affatto. Nel bel mezzo di tutta questa tempesta, poi, c'è un mercato che continua a non convincere i tifosi nerazzurri, molto preoccupati che l'addio ad Eto'o possa far perdere la cifra qualitativa di una squadra che, solo un anno fa, ha vinto tutto quello che c'era da vincere. Finalmente è arrivato Diego Forlan (32), che in una conferenza stampa ha salutato l'Atletico Madrid e abbracciato l'Inter "Ho grande voglia, il cambio aiuta a rinnovarsi, squadra, compagni, paese e Liga differente. Mi sento bene: non sempre a 32 anni si ha la possibilità di andare in un grande club e per questo voglio ringraziare il presidente Moratti". L'uruguaiano, pagato 5 milioni, oggi firma un biennale con opzione per la terza stagione da 3.5 milioni più 500mila euro di bonus. Sempre ieri è stato ufficializzato lo sbarco in nerazzurro del giovane Andrea Poli (22) dalla Samp ("Mi ispiro a Zanetti", le sue prime parole da interista). Con loro due (e magari un vero attaccante esterno) Gasperini deve riuscire tra una decina di giorni, a mettere in campo una squadra che sappia convincere presidente e tifosi.  Riunione fiume anche tra Marco Branca e il ds del Genoa Stefano Capozucca, che hanno chiuso l'accordo per uno scambio di comproprietà: al Genoa va la metà di Emiliano Viviano (26), in cambio i nerazzurri si portano a casa mezzo Juraj Kucka (24) che l'Inter vorrebbe portare subito a Milano. Il Genoa non ci sente e al massimo potrebbe farlo partire a gennaio. Niente da fare invece per la trattativa che avrebbe dovuto portare Rodrigo Palacio (29) all'Inter. L'accordo non si trova. Unica possibilità: sganciare subito 10 milioni a Preziosi. In uscita, invece, cessione definitiva per il ventenne Davide Santon (che solo un paio di stagioni fa veniva salutato come il nuovo Facchetti) destinazione Newcastle, in Premier League. di Fabio Rubini