Renzi Questione umorale rottama Penati e Pd "Rinunci alla prescrizione. E sullo sciopero..."
Sul 'Sistema Sesto', l'affaire di tangenti rosse che sta travolgendo Filippo Penati, storico braccio destro del segretario nazionale del Pd Pierluigi Bersani, non tace il sindaco di Firenze, Matteo Renzi. "Lancerei un appello pubblico a Filippo Penati, perchè rinunci alla prescrizione: un bel gesto. Mi auguro che possa provare la sua innocenza". Renzi si riferisce all'accusa di corruzione rivolta all'ex sindaco di Sesto San Giovanni, indagato per un sistema di presunte tangenti nell'affare dell'area Falck. Accuse che non saranno mai verificate in processo essendo già intercorsa la prescrizione per i medesimi reati. Per dirla in altro modo, colpevolo o no, l'unica cosa certa che è che Penati non pagherà mai alcunchè. Per questo secondo il sindaco di Firenze Penati dovrebbe scegliere di farsi processare perchè "non possiamo accusare Berlusconi di sfruttare la prescrizione e poi utilizzarla: suona strano". E poi precisa: "Non ho mai creduto nella diversità etica del centrosinistra, la differenza è fra chi scappa davanti ai giudici e chi si difende". Bersani: il bersaglio - Ma la strigliata tirata a Penati vola dritta verso Bersani, cui è diretta in primis. Perchè come detto, Penati era l'uomo di fiducia del segretario nazionale del Pd: "Non ho motivi per mettere in discussione la buona fede di Bersani - dice Renzi - però c'è molta apprensione nel quartier generale, la questione è umorale oltre che morale". Insomma pare che il comportamento etico centri ben poco con i veri problemi del Partito Democratico quanto piuttosto che ci sia chi inizi a mal digerire i poteri interni. Renzi poi non si fa sfuggire un commento anche sulla vicenda dello sciopero generale proposto dalla Cgil contro la manovra del governo, altro tema che ha generato non pochi malumori all'interno del Pd e non poche grane allo stesso Bersani. "Mi piacerebbe che dentro al Partito Democratico ci sia una discussione sullo sciopero e che alcuni invitino a sospenderlo: passa il principio che la Cgil non è sempre nel giusto." E anche qui il riferimento al 'buon vecchio segretario' non è indolore. Una per tutti - E siccome il sindaco di Firenze ne ha una proprio per tutti, non esce indenne nemmeno Pippo Civati, il consigliere regionale lombardo del Pd, partner di sempre con cui Renzi ha fondato l'ormai nota convetion dei "rottamatori". Quest'ultimo ha mosso di recente alcune accuse al collega sostenedo che: "Matteo ora pensa più al leader che al popolo, è tornato moderato". E a dimostrazione della morigeratezza del proprio carattere Renzi risponde: "Civati andava bene quando puntavamo sul ricambio generazionale. Ora è il momento dei contenuti".