Berlusconi: "Colonnello ponga fine a un'inutile resistenza"
Tutte le voci dello scacchiere internazionale si sono alzate per chiedere a Muammar Gheddafi un passo indietro nelle ultime truculente ore di vita del regime. Dopo Barack Obama e David Cameron, arriva anche l'appello di Silvio Berlusconi. "Chiediamo al Colonnello Gheddafi di porre fine a ogni inutile resistenza e di risparmiare, in questo modo, al suo popolo ulteriori sofferenze". Il Cavaliere ha poi rinnovato l'appoggio al Consiglio nazionale transitorio e "a tutti i combattetnti libici impegnati a Tripoli: il governo italiano è al loro fianco", annunciando inoltre che nei prossimi giorni incontrerà il leader dei ribelli. Poi la perentoria richiesta: "Esortiamo il Cnt ad astenersi da ogni vendetta e ad affrontare con coraggio la transizione verso la democrazia con spirito di apertura nei confronti di tutte le componenti della popolazione". Obama: "Il regime di Gheddafi è finito" - In precedenza Barack Obama, nelle ultime ore di vita del regime, era tornato a chiedere un passo indietro a Gheddafi: "Il tiranno deve lasciare la Libia per evitare un bagno di sangue", ha affermato il presidente degli Stati Uniti in un comunicato. Obama ha poi invitato i ribelli libici, entrati domenica a Tripoli, a rispettare i diritti della popolazione e a preservare le istituzioni dello Stato nel procedere verso la democrazia. "Questa notte il movimento contro il regime di Gheddafi ha raggiunto un punto di non ritorno - ha spiegato Obama da Marthas Vineyard, dove si trova in vacanza -. Tripoli si libera del tiranno. Il regime mostra segni di agonia. Il popolo libico sta mostrando che l'aspirazione universale alla dignità e alla libertà è molto più forte del pugno di ferro di un dittatore". Quindi il presidente spiega come evitare un bagno di sangue: "Muammar Gheddafi e il suo regime devono riconoscere che il loro regno è finito. Gheddafi deve riconoscere la realtà che è che non controlla più la Libia. Deve rinunciare al potere una volta per tutte". Quindi Barack ha ribadito come gli Usa abbiano riconosciuto il Consiglio nazionale transitorio (Cnt), l'organo dirigente dei ribelli, come governo legittimo, e ha poi affermato che "in questo momento storico e decisivo il Cnt deve continuare a dare prova dell'autorità necessaria per condurre il Paese verso una transizione che rispetti i diritti del popolo libico". Cameron: "Non sappiamo dove si trovi Gheddafi" - "Dalle immagini in arrivo da Tripoli è chiaro che è vicina la fine di Gheddafi - ha dichiarato il primo ministro britannico David Cameron, rientrato prima dalle vacanze in Cornovaglia, ricordando però che - "al momento non abbiamo informazioni su dove si trovi Gheddafi". Il Raìs "ha commesso dei crimini orribili contro il suo popolo - ha ribadito l'inquilino di Downing Street - e deve andarsene ora, per evitare altre sofferenze per la popolazione". "Il regime di Gheddafi sta crollando - ha detto ancora. Oggi la primavera araba è sempre più lontana dalla dittatura e un passo più vicina alla democrazia". Ue: "Stop spargimento sangue" - Anche l'Unione europea si sta preparando al dopo Gheddafi, seguendo la rapida avanzata dei ribelli nel Paese e chiedendo al Colonnello di andarsene immediatamente. "Stiamo assistendo agli ultimi momenti del regime e chiediamo a Gheddafi di lasciare il potere senza ulteriore indugio, per evitare altro spargimente di sangue" ha dichiarato Michael Mann, portavoce del ministro degli Esteri della Ue Catherine Ashton. "Ci sono diversi scenari per il post-Gheddafi", ha concluso. Frattini: "Dittatura è finita" - Sulla situazione libica è tornato a invervenire anche il ministro degli Esteri, Franco Frattini: "E' finita l'epoca della dittatura", ha spiegato sottolineando l'importanza dell'appello anon effettuare rappresaglie rivolto al presidente del Cnt, Mustafa Abdel Jalil. Frattini ha poi ribadito che "il cerchio si sta strignendo intorno al compound del dittatore. Le nostre fonti - ha aggiunto - ci dicono di un aeroporto vicino al controllo da parte dell'opposizione". Successivamente Frattini ha confermato le stime: "Soltanto un 10-15% di Tripoli è in mano alle forze del regime". Anche il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ha sottolineato che "Gheddafi ha le spalle al muro. Ma da qui a dire che tutto è finito - ha chiosato - ne corre".