La Ue accelera su 'Tobin Tax' Usa fanno correre Piazza Affari

Andrea Tempestini

La prima risposta dei mercati dopo il vertice di Parigi tra la Merkel e Sarkozy è stata incerta. Le piazze affaristiche del Vecchio Continente non hanno tratto giovamento dal piano messo nero su bianco dall'asse franco-tedesco e non sembrano credere più di tanto al pacchetto di misure. I mercati si trovano sotto pressione dopo la proposta franco-tedesca di una tassa europea sulle transazioni finanziarie: in particolare, a metà mattina, l'idea colpiva i titoli di Deutsche Bourse che perdevano più dell'8 per cento. Nel corso della giornata, però, hanno rigaudagnato terreno, e dopo l'apertura positiva di Wall Street hanno raggiunto o superato la parità. A fine giornata, a Milano, l'indice Ftse Mib è salito dell'1,27%, riavvicinandosi a quota 16mila (15.950 punti), mentre l'All Share ha preso l'1,19 per cento. Chiusura contrastata per le altre piazze: a Francoforte il Dax ha perso lo 0,77%, Londra ha lasciato lo 0,49 per cento. Rialzi per Parigi (+0,73%), Lisbona (+0,84%) e Amsterdam (+0,58%). Ue accelera per Tobin Tax - Mercoledì si è appreso che la Ue mettera a punto la proposta di legge sulla Tobin Tax (l'imposta sulle transazioni finanziarie) entro il G20 di novembre. Londra si è detta pronta al confronto sull'ipotesi della Tobin Tax, ma soltanto se sarà un'imposizione valida per ogni Paese.Sono poi trapelate alcune indiscrezioni sulla lettera scritta da Sarkozy-Merkel al presidente della Commissione Ue, Herman Van Rompuy, in seugito al vertice: tra queste, la richiesta di sospendere l'erogazione dei fondi strutturali ai Paesi che non rispettano gli obiettivi di riduzione del deficit. Inoltre, "Francia e Germania auspicano una rapida definizione del pacchetto legislativo sul rafforzamento del Patto di stabilità e sulla nuova sorveglianza macroeconomica". La Commissione europea ha espresso il suo "pieno sostegno" al pacchetto di proposte presentato dall'asse franco-tedesco. Mercati, cronaca di giornata - Tutte le Borse europee hanno aperto in calo, con perdite comprese tra 0,80 e 1,5 punti percentuali. A Milano, in particolare, all'inizio delle contrattazioni perdevano più terreno degli altri i titoli energetici, ancora gravati dalla cosiddetta Robin Hood Tax. La mattinata è proseguita nel segno dell'incertezza, con gli indici principali che riguadagnavano parte del terreno. Soltanto Milano è riuscita a raggiungere il segno 'più', per poi ricadere in territorio negativo e lottare con la parità (intorno alle 10.20 l'indice Ftse Mib, il paniere principale della Borsa italiana, lasciava lo 0,35%). Il copione si è poi ripetuto con Piazza Affari che riusciva a scollinare in terriotrio postivo per poi ricadere. Intorno alle 13.30, in un Vecchio Continente borsistico segnato dalla volatilità, Piazza Affari tornava nuovamente in positivo, con l'indice di riferimento in crescita di 0,33 punti. Contrastate le altre piazze: Parigi in positivo (+0,5%), mentre Londra e Francoforte perdevano rispettivamente lo 0,3 lo 0,4 per cento. Dopo l'apertura positiva di Wall Street sono migliorate le principali Borse europee, e dopo mezz'ora di scambi a New York - quando in Italia mancavapoco più di un'ora alla chiusura delle contrattazioni - Piazza Affari correva fino a guadagnare l'1,27 per cento. Parigi saliva dell'1,21%, Londra era in sostanziale parità e Francoforte perdeva lo 0,33 per cento. Le asiatiche - Per quel che riguarda le Borse asiatiche, Tokyo ha chiuso in ribasso: l'indice Nikkei ha lasciato 0,55 punti percentuali. In Cina la piazza di Shanghai ha lasciato lo 0,26%, mentre Hong Kong ha chiuso in attivo, salendo dello 0,38 per cento.