Super-sfida tra Italia e Spagna In campo Cassano. Balotelli no
Italia-Spagna arriva presto, fuori stagione soprattutto per il nostro calcio. Mancano dieci mesi all’Europeo, a Bari ci sono i campioni continentali e del mondo, in avanti Prandelli conferma i piccoletti Rossi e Cassano, con la formula che aveva convinto nell’ultima gara ufficiale, contro l’Estonia. «Giocano entrambi - spiega il ct -, per non dare punti di riferimento agli spagnoli. Antonio ha un’ora di autonomia ad alto livello». Prandelli ufficializza la formazione, lo fa spesso. Quattro uomini in mezzo: Thiago Motta, Pirlo e De Rossi, più Montolivo, in ballottaggio con Aquilani: «È l’unico dubbio, me lo tengo sino a poche ore dall’inizio». Azzurri in versione spettacolo, futbol bailado inedito per il nostro calcio moderno. «Così i centrocampisti si possono inserire, con un centravanti faticheremmo a creare certe situazioni. Non abbiamo esterni, valorizziamo di più le qualità dei nostri». In difesa Maggio, Ranocchia, Bonucci e Criscito, perché Balzaretti era in difficoltà contro gli svizzeri del Thun, in Europa League con il Palermo. Questo resta il reparto debole della Nazionale, con l’esterno del Napoli vulnerabile in fase di contenimento e centrali molto giovani. Alla Spagna mancano Sergio Ramos e Xavi, sulle fasce due giovani, Iraola e Monreal. Panchina per Arbeloa, Busquets e Pedrito, a sinistra giocano Martinez e Santi Cazorla, che non è un attaccante. «I campioni del mondo hanno tempi di gioco incondizionati - sottolinea Prandelli -, fanno benissimo entrambe le fasi, sono straordinari. Confido nella nostra volontà di ricerca degli automatismi, voglio un centrocampo dinamico, in grado di riconquistare la palla». Pirlo rischia di sovrapporsi a Thiago Motta, parte dalla panchina Balotelli, escluso dalle due gare di giugno per l’espulsione nell’ex coppa Uefa. «È motivato, ha disputato ottimi allenamenti. Deve far parlare di sé solo in campo, concentrarsi. In Inghilterra sono stufi? Io certo no, resta qui troppo poco tempo...». Bari mostra entusiasmo anche nei confronti della Spagna, un centinaio di tifosi sono stati trattenuti dal servizio di sicurezza, qualcuno ha rotto il cordone per autografi e foto ricordo. Il portiere Casillas, alla 126ª presenza, contro la 106ª di Buffon, vorrebbe Cassano: «È fuori di testa, ma ha grande talento. Si vedeva al Real, ha mezzi illimitati, mi era dispiaciuto il suo addio». La crisi nel calcio c’è pure in Spagna. «Tanti giocatori delle serie minori ne risentono». L’11 ottobre la nazionale tornerà a giocare per i tre punti in una gara di qualificazione con l’Irlanda del Nord che si giocherà a Pescara, lì arriverà il pass matematico, se sfuggirà il 6 settembre a Firenze con la Slovenia e il 7 ottobre in Serbia. di Vanni Zagnoli