Borse, un nuovo lunedì nero: l'Europa brucia 197 miliardi
Una giornata tesa e all'insegna della volatilità per le Borse europee ha virato in pesante negativo dopo la drammatica apertura di Wall Street. La piazza newyorkese - su cui sono riprese le contrattazioni dopo il downgrade arrivato lo scorso venerdì da parte dell'agenzia di rating Standard & Poor's - in apertura perdeva circa il 2 per cento. Dopo qualche minuto si pensava che la situazione si fosse stabilizzata e che il temuto crollo non sarebbe arrivato. Ma non è stato così: la situazione in poco tempo si è fatta drammatica, con l'indice Dow Jones scivolato di oltre il 3% e in caduta libera. Poco dopo è stato reso noto che alle 19, ora italiana, il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, avrebbe rilasciato una dichiarazione sullo stato dell'economia statunitense. Le parole cariche di ottimismo del presidente, però, non hanno fatto che peggiorare la situazione, e Wall Street ha perso ulteriore terreno. Europa in picchiata - La picchiata dell'indice newyorkese ha trascinato negli abissi anche i mercati europei. Milano ha subito raggiunto i minimi di giornata, con l'indice Ftse Mib che perdeva quasi il 3%, ma a cui è riuscito un mini rimbalzo tirato dai bancari nel finale: la Borsa italiana ha chiuso con un calo pari al 2,35% per l'Ftse Mib e e pari all'1,61% per l'All Share. Pesanti ribassi anche nel resto d'Europa: Francoforte lasciava più del 3%, Parigi il 2,55% e Londra il 2,05 per cento. In precedenza Piazza Affari sembrava riuscire a tenere botta: dopo l'apertura in leggero negativo aveva spiccato il volo, guadagnando quasi 5 punti percentuali, per poi scivolare e tornare a lottare per il resto del giorno con la parità. A fine giornata in netto calo i petroliferi. Malissimo anche i titoli industriali: in picchiata Pirelli e tutti i titoli della galassia Agnelli (Fiat ha lasciato il 9 per cento). Nel resto d'Europa, Francoforte è scviolata del 5,02%, Parigi del 4,98% e Atene ha perso più del 6 per cento. Complessivamente, nel nuovo lunedì nero, le Borse europee hanno bruciato in totale 197,6 miliardi di capitalizzazione, quasi 9 soltanto a Milano. La Bce compra i Btp - In precedenza il mercato italiano aveva retto grazie all'ok arrivato domenica sera da Francia e Gran Bretagna: il consiglio direttivo della Bce, dopo il via libera delle potenze del Vecchio Continente, aveva deciso di procedere all'acquisto di Btp italiani e Bonos spagnoli. La decisione non è stata confermata ufficialmente, ma diversi operatori assicuravano che l'Eurotower ha già cominciato il programma di acquisti che ha come obiettivo quello di arginare la crisi del debito e la speculazione che sta mettendo a repentaglio la tenuta dei mercati europei, più di tutti quello spagnolo e italiano. Gli effetti della decisione della Bce si erano fatti sentire anche sui Btp del Tesoro, il cui differenziale rispetto al Bund tedesco in mattinata è sceso sotto i 300 punti base, per poi, nel corso della giornata, continuare ad oscillare attorno alla quota psicologica fissata a 300. Disco verde da Bruxelles - L'apertura di Wall Street ha spazzato via anche gli effetti benefici che avevano avuto sui mercati le dichiarazioni arrivate da Bruxelles. Prima la Commissione Ue, che tramite un portavoce si è detta fiduciosa circa il fatto che le misure prese dal governo di Roma siano adeguate per rassicurare i mercati e riportare la stabilità. La portavoce aveva poi aggiunto che né Italia né Spagna avranno bisogno di un piano di salvataggio sul modello di quello greco. Poi anche il presidente del Consiglio Ue, Herman Van Rompuy, su Twitter aveva annunciato di aver "accolto con favore" le decisioni di Roma, Madrid e di Bce. Le misure, aveva 'cinguettato', "contribuiranno alla stabilità finanziaria dell'eurozona". Van Rompuy ha poi elogiato la "stretta cooperazione a livello globale di G7 e G20 per gestire le sfide correnti che sia l'eurozona sia gli Stati Uniti si trovano ad affrontare". Borse asiatiche - Come Piazza Affari, tutte le principali borse europee dopo l'euforia inziale hanno ridotto i loro rialzi, per poi tracollare dopo l'apertura di Wall Street. Le performance dei listini del Vecchio Continente si erano rivelate nelle prime battute in netta controtendenza rispetto a quelle dei listini asiatici, per poi allinearsi al trend nel corso del pomeriggio. La borsa di Shanghai ha chiuso in calo di 3,79 punti percentuali, mentre quella di Tokyo aveva chiuso in calo del 2,18 per cento. Successivamente hanno chiuso in forte ribasso anche i due indici della Borsa di Mosca, trascinati dal calo dei prezzi del greggio: i due listini hanno perso il 5,75% e il 4,05 per cento.