Nell'anniversario di Hiroshima Giappone chiude nucleare
In occasione del 66esimo anniversario del bombardamento atomico americano su Hiroshima Naoto Kan, il premier giapponese ha ribadito lo stop all’energia nucleare. In un Paese ancora profondamente scosso dall’incidente di Fukushima, Kan ha detto che occorre ridurre la sua dipendenza dall’energia atomica, con l’obiettivo di diventare "nuclear-free". Ricordo di Hiroshima - Come ogni anno, alle 08:15 ora locale, un minuto di silenzio scandito dal rintocco delle campane ha ricordato al 'Memorial della Pacè di Hiroshima la bomba caduta sulla città e le vittime. All’evento, partecipavano i rappresentanti di circa 70 Paesi, tra cui gli Usa, e 50mila persone, tra i quali alcuni anziani sopravvissuti alla bomba e i loro familiari. Dinanzi al cenotafio commemorativo, il premier nipponico ha espresso il suo "profondo accoramento" per aver creduto nel "mito della sicurezza" dell’energia nucleare e ha promesso di indagare a fondo le cause dell’incidente alla centrale atomica di Fukushima Daiichi, il peggiore in 25 anni di storia nucleare giapponese. Le dimissioni - Kan, arrivato al governo da poco più di un anno e che ha annunciato che si dimetterà non appena riportata sotto controllo la crisi innescata dal terremoto dell’11 marzo, ha promesso che il Giappone "rivedrà la sua politica energetica dalle fondamenta"; e in un appello al disarmo, ha detto che il Giappone, come unico Paese che ha subito la bomba atomica, ha la "responsabilità" di trasmettere all’umanità la minaccia che comportano le armi nucleari.