Fini: il leader del Pdl

Dario Mazzocchi

La pratica prima di tutto, le scuole con la politica c’entrano poco. Gianfranco Fini, nel giorno in cui il centrodestra si adopera per il futuro Popolo della libertà, dice la sua sulla leadership del partito nel corso della registrazione della puntata di Ballarò. “Le leadership si conquistano sul campo, non esiste una scuola”, ha affermato il presidente della Camera, ruolo che coprirà fino alla fine della legislatura come lui stesso ha sottolineato. Nel parlare dello statuto del Pdl, Fini ha dichiarato: “E’ chiaro che nello statuto ci sarà scritto, perché sono principi di elementare democrazia che si è eletti, però le leadership non sono soltanto l’atto terminale per cui è un’elezione, le leadership si conquistano sul campo, non esiste una scuola”. I maligni potrebbero anche interpretarla come una frecciatina a Forza Italia che da sempre organizza scuole di politica, con il patrocinio di diversi esponenti tra gli azzurri di Berlusconi. “Lo dico con il sorriso sulle labbra perché sapesse, ma lei lo sa bene – ha proseguito rivolgendosi al conduttore Floris -, quante volte ho letto che io sarei l’aspirante delfino, il leader in pectore. Non si è nominati leader, lo si diventa se si è capaci di farlo e se ci sono le circostanze favorevoli. E soprattutto -ha concluso - gli unici che hanno un poter reale i scelta sono gli elettori”. Il contributo alla nascita del Pdl “Io modestamente ho contribuito a fondarlo e a co-fondarlo”, ha aggiunto facendo riferimento al suo ruolo nella nascita del nuovo gruppo politico. “E’ evidente che oggi il ruolo che ho come presidente della Camera mi impone di essere estraneo alle dinamiche dei partiti, ma se nasce in Italia, e nascerà tra qualche giorno, un grande partito che a pieno titolo si può definire di centro destra, un grande partito che per il consenso che ha fin qui raggiunto rappresenta un punto di forza anche nel partito popolare europeo, nasce perché qualcuno ha contribuito a farlo nascere”. D’altra parte, secondo il leader di Alleanza nazionale, “tutti sanno che un piccolo ruolo da questo punto di vista lo ha avuto la destra italiana, e quindi anche chi fino a meno di un anno fa ne era il presidente”.