Emiliano, quote rosa inutili: "Le donne non le vota nessuno"

Costanza Signorelli

Non è certo contro le leve femminili, il sindaco di Bari, Michele Emiliano: " Sono disponibile  -  spiega  -  a nominare una giunta dove entrambe i sessi sono rappresentati in eguale misura". Proprio lui però che nel 2004 riuscì a formare una giunta in cui c'era una presenza equilibrata fra uomini e donne - tanto che Bari ottenne il riconoscimento di amministrazione più virtuosa d'Italia - alle accuse che si scagliano contro il "suo" esecutivo, proprio non ci sta. Dopo la decisione del Tar del Lazio che ha azzerato la giunta di Alemanno, la polemica ha, infatti, investito l'esecutivo del comune di Bari composto, come nel caso della capitale, da una sola donna in giunta: l'assessore al Decentramento, Annabella De Gennaro. Emiliano si ribella al ricatto come a dire, va bene essere disponibili "ma non al prezzo dell'ingovernabilità, altrimenti il rimpasto per le quote rosa, sarebbe un'operazione vana". La scusa delle quote rosa - Sulla sua pagina di Facebook il sindaco spiega: "Solo la mia lista civica in due diverse elezioni (2004 e 2009) e l'Udc (2009) hanno eletto donne in consiglio comunale a Bari. Una sola è stata ripescata per scorrimento. Nel 2004 ho messo in giunta sei donne e nessuna di queste è stata eletta nel 2009 e alcune non si sono neppure ricandidate", insomma sono le donne che fanno un passo indietro e non si fanno eleggere.  E più che un tentativo di giutificare il suo operato pare proprio l'attegiamento di chi tira dritto e ricorda che "la prima virtù di una giunta comunale è rappresentata dal legame con gli elettori" non già dalla rappresentanza dei sessi. E attenzione a non farsi ingannare: " Infatti molti sindaci e presidenti utilizzano le quote rosa come scusa per non avere in giunta gente che li controlli davvero. La giunta - contina Emilano - deve essere per correttezza politica costruita sulla base delle reali forze in campo e quindi avendo un collegamento con gli eletti altrimenti sono solo i pretoriani del sindaco o del presidente e questo è molto peggio della violazione delle quote rosa".